Giusy Della Cerra, infermiera presso il Pronto Soccorso – S.G. Moscati di Avellino ci riporta le sue considerazioni in questa emergenza sanitaria
Mai stata fatalista, ma credo che dovrò ricredermi. Ho sempre pensato che chi sei, cosa fai, dove arrivi o dove ti fermi nella vita sia sempre dovuto a scelte personali, alla forza, alla costanza, al coraggio interiore.
Come quando a fine gennaio decisi di chiedere il trasferimento e ritornare in Pronto Soccorso, ignara di tutto quello che sarebbe successo in Italia dopo circa un mese.
Una scelta coraggiosa, non semplice, da alcuni sono stata definita anche pazza, ma era quello che desideravo fare.
A fine febbraio mi arriva la notizia: dal 1° marzo trasferimento in PS. Intanto in Lombardia scoppiava l’epidemia, COVID-19 era arrivato anche nella mia amata Italia.
La sanità al collasso. Dal 1° marzo la mia vita ha cambiato completamente rotta. Credo che questa data difficilmente la dimenticherò, il tutto capitato in un momento delicato, molte certezze in cui credevo sono venute meno, lontano dalla mia adorata famiglia e dalle mie amate amiche di sempre. Sono giorni difficili ma soprattutto di crescita, in cui passo la maggior parte del mio tempo a lavoro, a gestire insieme ai miei colleghi situazioni complicate da un punto di vista professionale e umano.
Queste persone arrivano da noi impaurite, terrorizzate, preoccupate per se e i propri cari.COVID-19 ti devasta fisicamente e psicologicamente; ha stravolto la nostra quotidianità, ci ha fatto capire che non esiste prevedibilità, certezza, che quello che è vero il giorno prima non è detto che sia vero il giorno dopo; ci fa capire, nei momenti di solitudine, chi c’è e chi non c’è, chi conta e chi non conta, chi realmente ti resta vicino, con il cuore, senza ricevere nulla in cambio.
Il tempo scorre, le giornate a lavoro diventano sempre più pesanti ma allo stesso tempo aumenta la voglia di vivere, di combattere perché la speranza che tutto questo terminerà mi da la spinta per alzarmi e scendere in campo.
SOGNARE E SPERARE, sono queste le due cose che mi rallegrano nei momenti più tristi. Mi piace pensare che nella mia vita il meglio deve ancora venire e così sarà.
Redazione Nurse Times
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