L’emergenza sanitaria italiana tocca tutti anche gli italiani che in questo momento si trovano all’estero per svariati motivi. Questa la storia di Krizia, infermiera italiana costretta ad emigrare nel Regno Unito per poter lavorare, oggi decide di rientrare per aiutare i suoi colleghi italiani in difficoltà
Buongiorno Presidente Conte, Sono un’infermiera italiana, lavoro a Londra e sono caposala di sala operatoria di un noto ospedale.
Tre anni fa, ho deciso di trasferirmi in questa grande città, poiché la mia adorata ed amata terra, dopo la mia laurea in Infermieristica si è rivelata una vera e grande delusione, ma per amore del mio lavoro, non mi sono arresa.
Mi sono trasferita qui, dove questa grande e grigia città mi ha permesso di studiare, specializzarmi, crescere e diventare una professionista.
Qui non esiste disoccupazione e noi tutti infermieri veniamo trattati come esperti del settore, stimati e gratificati. Eh già qui, non siamo in crisi e non siamo costretti a lavorare overtime.
Oggi però, lunedì 23 marzo 2020 ho deciso di dare le mie dimissioni e sa perché Signor Presidente?
Perché io vedo la mia adorata terra piangere lacrime di dolore, vedo i miei colleghi disperarsi e soffrire per quelle rianimazioni che non sono sufficienti per curare tutti i malati.
Colleghi che sono costretti a turni massacranti, senza neanche poter passare del tempo a casa con la propria famiglia. Vedo un sistema sanitario andare a pezzi, dove quando noi giovani laureati e non solo abbiamo chiesto disperatamente lavoro, non siamo stati ascoltati.
Abbiamo partecipato in milioni a concorsi, in fila per sostenere test insostenibili per pochi posti disponibili.
Ma io nonostante tutto, decido di tornare, sostenendo il mio Paese e supportando i miei colleghi che oggi vengono finalmente chiamati “eroi”. Perché io sono italiana, ho studiato in una delle città più belle d’Italia, amo il mare, il cibo e la musica italiana.
Sa Signor Presidente, quando ogni sera alle 18:00 vedo dai vari siti i miei concittadini italiani, mi sento parte di loro e vorrei solo che scappare da qui per dare il mio piccolo contributo per far sì che tutto torni alla normalità.
Perché il mio Paese è unico e merita una seconda possibilità ed io da professionista ho il dovere di dare il mio contributo! So che i vari tamponi, controlli e 14 gg di quarantena mi aspettano, ma sono sicura che per la mia Italia ne varrà la pena!
Con affetto, Krizia un’infermiera italiana.
Redazione Nurse Times
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