Secondo gli autori, “il Covid-19 può attaccare anche i sistemi nervoso e digestivo, creando confusione sui sintomi e portando a una diagnosi sbagliata”.
“In questa fase ci si concentra su sintomi e patologie come febbre, tosse o polmonite. Ma i medici devono essere consapevoli che il Covid-19 attacca anche altri sistemi, come quello nervoso e quello digestivo, creando confusione sui sintomi e portando a una diagnosi sbagliata”. Così, Xiaopei Xu, medico in forza al Second Affiliated Hospital della Zhejiang University School of Medicine di Hangzhou e tra gli autori di un report secondo il quale il coronavirus potrebbe provocare anche ictus e altri gravi danni cerebrovascolari.
I pazienti, infatti, potrebbero anche mostrare sintomi di una malattia cerebrovascolare acuta o di un’infezione intracranica (come cefalea, convulsioni e disturbi della coscienza), che interessano il sistema nervoso periferico o il sistema neuromuscolare. Inoltre possono includere disturbo sensoriale, disfunzione sfinterica e nevralgia. Per questo gli autori dello studio cinese raccomandano, quando possibile, imaging e una puntura lombare con PCR per SARS-CoV-2 e altri virus.
Il Covid-19 è associato a livelli di D-dimero elevati, che pone i pazienti ad aumentato rischio di formazione di coaguli, oltre che ad altri fattori di rischio per ictus, legati all’invecchiamento. L’infezione da SARS-CoV-2 potrebbe anche far salire la pressione arteriosa in pazienti con ipertensione, aumentando le probabilità di emorragia cerebrovascolare.
I ricercatori hanno descritto casi di molti pazienti neurologici che non presentavano i sintomi tipici del Covid-19, ma erano positivi al virus. “Sia i neuroni che le cellule gliali esprimono l’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2), il principale recettore per la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus del SARS-CoV-2”, hanno dichiarato sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry. E Xu ha aggiunto: “Anche i neurologi devono esseri pronti a combattere la battaglia contro il Covid-19, soprattutto in un momento in cui la nostra comprensione della malattia è ancora limitata”.
Redazione Nurse Times
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