Figura nel documento sulle misure di contenimento del contagio in spiaggia.
Tra le raccomandazioni contenute nel Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio sulle spiagge, redatto da Inail e Iss, figura quella relativa al corretto comportamento dei bagnini, che in tempo di coronavirus non possono eseguire la respirazione bocca a bocca qualora un bagnante accusi un malore.
L’indicazione sul primo soccorso riguardante l’attività di salvamento in mare è chiarissima: “In attesa di nuove evidenze scientifiche, si raccomanda di valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima, e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni) con le modalità riportate nelle linee guida”. Traduzione: niente respirazione bocca a bocca.
La raccomandazione di Inail e Iss risulta in linea con quelle impartite dall’Italian Resuscitation Council (IRC) e dall’European Resuscitation Council (ERC) al fine di ridurre i rischi per il soccorritore, “senza venire meno della necessità di continuare a soccorrere prontamente e adeguatamente le vittime di arresto cardiaco”. La respirazione bocca a bocca, comunque, è solo uno degli strumenti a disposizione del bagnino. Tra questi rientra l’uso delle mascherine con ossigeno o del reservoir (il “palloncino” autoespandibile utilizzato per aiutare la respirazione), considerati peraltro più efficaci.
Redazione Nurse Times
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