Rimini, 6 giugno 2020 – Operatore socio sanitario stroncato da un malore mentre sta lavorando. Per Davide Cosci, 41 anni, nativo di Lucca ma residente a Rimini, dipendente della Casa di riposo ‘Le Grazie’, non c’è stato niente da fare. Per quanto abbiano tentato disperatamente di far ripartire il suo cuore, alla fine sono stati costretti ad arrendersi. La magistratura ha disposto l’autopsia dell’uomo, che verrà eseguita dal medico legale, Pier Paolo Balli, per cercare di capire che cosa ha ucciso un uomo forte di soli 41 anni.
La tragedia si è consumata ieri mattina, intorno alle sei, quando i carabinieri sono stati allertati dal personale del 118. L’ambulanza era intervenuta su richiesta della struttura, dove uno degli operatori aveva appena rinvenuto il corpo di un collega senza più vita. Quando i sanitari sono arrivati, hanno cercato inutilmente di rianimare a lungo la vittima, ma non c’è stato nulla da fare. Il malore che l’aveva colpito era stato fulminante. Probabilmente si è trattato di un infarto che non gli ha lasciato scampo, ma soltanto l’autopsia potrà confermare le cause del decesso. I militari hanno quindi ricostruito le ore precedenti alla disgrazia, ascoltanto i colleghi che erano di turno insieme a Davide Cosci.
Da una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, grazie alle testimonianze di altri operatori sanitari, era stato verso le cinque del mattino che Cosci aveva detto alla collega con cui quel mattino doveva fare il solito giro di routine tra i pazienti, che non si sentiva molto bene. Diceva di avere la nausea e anche un fastidio alla spalla. La collega avrebbe spiegato agli inquirenti che l’aveva quindi accompagnato nella nella guardiola per controllare le sue condizioni. Ma subito dopo Davide aveva sostenuto di sentirsi meglio e che avrebbe proseguito con il suo lavoro. Lei si era quindi allontanata per proseguire con le sue incombenze, Ma poco dopo era stata chiamata al telefono da un’altra operatrice della casa di riposo che era sconvolta.
Questa era arrivata per iniziare il suo turno di lavoro e dare il cambio al collega. Così era entrata nella guardiola, e si era trovata di fronte a una scena che l’aveva fatta rimanere impietrita. Davide Cosci era steso a terra, immobile. Per un momento aveva pensato che si fosse addormentato per la stanchezza. Così l’aveva chiamato più volte, ma quando non aveva avuto risposta si era avvicinata a lui, e aveva visto con orrore che c’era del sangue, proprio all’altezza della sua testa
Redazione Nurse Times
Fonte: Il resto del Carlino
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