L’idrometiltionina è un farmaco che permette il rallentamento del declino cognitivo nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer’s.
Tuttora i farmaci che vengono utilizzati nei pazienti con malattia di Alzheimer (inibitori dell’acetilcolinesterasi e memantina) sono solo farmaci sintomatici.
Uno studio ha evidenziato come l’idrometiltionina utilizzata attualmente nello studio per la cura della malattia d’Alzheimer, potrebbe essere impiegata anche per un’altra importante malattia neuro-degenerativa, ovverossia la demenza fronto-temporale.
La demenza fronto-temporale (FDT) è una importante malattia dementigena che ah esordio in età adulta con una prevalenza di 1-9/100.000.
È una malattia a trasmissione autonomica dominante che si manifesta con un cambiamento precoce della personalità, del comportamento sociale e una disfunzione del linguaggio, con conservazione relativa della funzione mnemonica.
Pare che l’impiego della idrometiltionina rallenti la fase di neuro-degenerazione e quindi id atrofia cerebrale. Il farmaco, verificato in studi in vitro e in vivo, agirebbe bloccando l’aggregazione della TAU PROTEIN, ossia quella proteina deputata alla stabilizzazione de i microtubuli, e incrementando l’attività mitocondriale inattivando i meccanismi interessati alla microglia.
Per questo motivo alcune malattie con decadimento cognitivo, come la suddetta FDT, sono anche definite taupatie.
Lo studio
Il trial clinico era randomizzato e in doppio ceco. Arruolati 220 pazienti per 52 settimane e suddivisi in due gruppi con diversi dosaggi di idrometiltionina:
- nel primo gruppo con dosaggio 200 mg al giorno,
- nel secondo con 8 mg al giorno.
Il dato sorprendente è stato che il coretto dosaggio, ossia quello più basso, ha dato notevoli risultati con una riduzione di quasi il 50% della progressione del declino cognitivo e dell’atrofia cerebrale rispetto ai pazienti con esposizione al farmaco più elevata!
CALABRESE MICHELE
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