Otto anni fa tre operai morirono per cause misteriose in una grotta nel sud est della Cina a Tongguan (Yunnan). Secondo l’inchiesta del “Sunday Times” poteva già trattarsi di coronavirus.
In una miniera di rame abbandonata nella provincia del Sudest della Cina a sei operai fu chiesto di pulire il pavimento tra topi, fango e pipistrelli. Pochi giorni dopo furono ricoverati per polmonite acuta. Due dei quattro uomini morirono, altri due risultarono positivi agli anticorpi del coronavirus.
L’episodio già al tempo non passò inosservato. Infatti nello Yunnan arrivò un’equipe di medici che scoprirono un virus simile al Covid 19.
Questa scoperta rafforza la teoria secondo la quale l’origine della pandemia sia dovuta ai pipistrelli.
A Wuhan fu chiamata la virologa Shi Zhengli, soprannominata «Batwoman», la donna dei pipistrelli, celebre in Cina e nella comunità scientifica internazionale.
Lei e la sua squadra entrarono nella miniera di rame con tute e maschere, armati di reti e palette per raccogliere campioni di feci da 276 pipistrelli da analizzare in laboratorio con studi molecolari. Metà dei pipistrelli erano portatori di coronavirus.
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