Il Covid si trasmetterebbe anche solo respirando l’aria in una stanza dove ha sostato una persona infetta. Sebbene si aspetti la pubblicazione dello studio, gli esperti lanciano già i primi avvertimenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il virus viaggia per aria più di quanto si pensasse. Lo dicono 239 scienziati provenienti da tutto il mondo.
La notizia viene riportata su “La Stampa”. Il Covid non si trasmetterebbe solo con le goccioline di uno starnuto o di un colpo di tosse, ma anche solo respirando l’aria in una stanza dove ha sostato una persona infetta.
Gli oltre 200 scienziati, che provengono da 32 Paesi, hanno deciso di anticipare all’Oms le conclusioni di uno studio che sarò presto pubblicato. Questo studio apparirà a breve sulla rivista “Clinical Infectious Diseas”.
Quindi, non più solo le “droplets” (cioè le goccioline) sono tramite del contagio da coronavirus. Questa scoperta potrebbe portare a rivoluzionare il modo di pensare alla trasmissione del virus e, di conseguenza, a rivisionare le misure di sicurezza adottate.
Ad esempio, sarà probabile che si inserisca come precauzione contro il contagio, la costante e migliore ventilazione di ospedali, uffici, ristoranti e luoghi chiusi in generale.
Secondo un altro studio dell’Università di Nicosia (sempre riportato su La Stampa, nell’articolo di Paolo Russo), precauzioni andrebbero però prese anche all’aria aperta. Questo, soprattutto in caso di vento, poiché, appunto, il virus viaggia per aria. Con uno strumento in grado di replicare i colpi di tosse i ricercatori ciprioti hanno dimostrato infatti che con un vento tra i 4 e i 14 chilometri orari le goccioline possono viaggiare fino a 6 metri in una manciata di secondi.
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