Il web pullula di “istruzioni” per preparare la cosiddetta purple drunk. Fermato il pusher che ha venduto il mix fatale ai giovanissimi Gianluca e Flavio.
La chiamano “purple drank”, per via del colore viola che assume una volta mescolati bene gli ingredienti. Si tratta di una nuova droga, sempre più diffusa tra i giovanissimi, complici anche i video a essa dedicati sul web. Sono migliaia, infatti, i tutorial su YouTube che spiegano come prepararla e ne mostrano gli effetti. Ai ragazzi viene detto che “basta” unire bibite gassate come la Sprite alla codeina, un derivato dell’oppio che si trova anche in normali sciroppi per la tosse. Un sedativo, insomma, il cui consumo eccessivo produce pericolosi effetti collaterali: pupille dilatate, che non rispondono bene agli stimoli luminosi; battito cardiaco rallentato; difficoltà motorie; perdita di coordinazione e di lucidità.
Una “moda” che ha mietuto due giovanissime vittime a Terni, dove il 15enne Gianluca Alonzi e il 16enne Flavio Presuttari sono morti per aver assunto metadone diluito in acqua, messo in una bottiglietta di plastica e spacciato per codeina. Dalle indagine è emersa “un’allarmante consuetudine tra i ragazzi, soprattutto adolescenti, di assumere metadone diluito o codeina diluita con acqua o con altre bevande, al fine di ottenere un effetto rilassante”. Lo scrive il gip nel provvedimento con il quale ha convalidato il fermo del pusher Aldo Maria Romboli. Secondo il magistrato “le modalità per creare la propria droga sono state apprese da alcuni video sul web e dalle canzoni trap”.
L’errore fatale sarebbe stato proprio quello di confondere il tipo di stupefacente. I due ragazzi erano forse convinti di avere “acquistato e assunto codeina”, mentre “si trattava di metadone”, ossia di un analgesico molto più potente. Le autopsie eseguite. Ora si attendono i risultati delle autopsie eseguite sui corpi di Gianluca e Flavio, trovati senza vita nelle loro abitazioni, per acquisire elementi utili alle indagini condotte dai carabinieri e dare il via libera ai funerali.
Redazione Nurse Times
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