La multinazionale è giunta a tale conclusione dopo un test di fase 3 chiamato Covacta e condotto su 330 persone.
Da Roche arriva la conferma di quanto già stabilito da uno studio promosso dall’Azienda Unità sanitaria locale-IRCCS di Reggio Emilia: il tocilizumab, farmaco antiartrite tra i primi a essere testati contro il coronavirus, in realtà non avrebbe effetti sulla malattia. La multinazionale è giunta alla stessa conclusione dopo aver messo a punto un test di fase 3, chiamato Covacta e condotto su 330 pazienti.
Il farmaco non ha migliorato la condizione clinica dei pazienti studiati, tutti adulti e con polmonite in corso. Inoltre non si sono viste differenze nella mortalità tra i pazienti trattati e quelli che hanno ricevuto un placebo, mentre il tempo di permanenza in ospedale è risultato di 20 giorni per chi è stato trattato, contro 28. Durante il test non ci sono state segnalazioni particolari sulla sicurezza.
“Il mondo sta aspettando nuove opzioni terapeutiche efficaci per il Covid-19, e siamo delusi che lo studio Covacta non abbia mostrato benefici per i pazienti – afferma Levi Garraway, chief medical officer di Roche –. Continueremo a raccogliere dati per una maggiore comprensione del ruolo del farmaco nella polmonite associata al Covid-19″.
Redazione Nurse Times
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