Tracce di coronavirus sono state ritrovate in ali di pollo congelate importate dal Brasile in Cina. La notizia è diffusa dai media cinesi e riferita dalle autorità di Shenzhen, la città del sud del Paese in cui sono stati effettuati i test.
I casi di Covid-19 ritrovato nel cibo sta provocando il timore di nuovi focolai epidemici. Comunque, gli esperti rassicurano: “Non c’è nessuna prova che la catena alimentare partecipi alla trasmissione del virus” ha riferito il direttore del programma emergenze dell’Oms, Mike Ryan.
“Dal punto di vista del coronavirus le persone non devono avere paura del cibo, delle confezioni o della consegna”, ha sottolineato Ryan.
Le confezioni sono state testate dalle autorità sanitarie locali nell’ambito degli screening di routine delle importazioni di cibo.
Anche il giorno prima i media cinesi avevano riferito che il coronavirus era stato trovato nella città orientale di Wuhu sulla confezione di gamberetti congelati importati dall’Ecuador.
Anzi, quella del “cibo contaminato” è una delle fake news più frequenti tra quelle raccolte da uno studio internazionale coordinato dall’università del New South Wales in Australia e pubblicato sull’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene. Fake che hanno portato addirittura a decessi in almeno 800 casi.
Fonti: Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero
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