Il primo volontario sano, una donna di 50 anni, ha ricevuto nell’ospedale romano il vaccino anti-Covid italiano, progettato dall’azienda Biotech Reithera di Castel Romano.
“Da oggi inizia una fase della ricerca assolutamente nuova”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha commentato l’avvio della sperimentazione del primo vaccino anti-Covid-19 sull’essere umano. “Rinnovo l’appello alla responsabilità” ha detto Zingaretti. “Senza il senso della responsabilità di tutti rischiamo di tornare indietro”. Il vaccino è stato finanziato con otto milioni di euro da Regione Lazio e ministero della Ricerca con il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Presente anche l’assessore alla Sanità e integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato.
“Sono molto soddisfatto e orgoglioso” ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia. “Si inaugura così la classica fase uno che dovrà verificare se la dose di vaccino non darà effetti collaterali al paziente e, soprattutto, se questa dose è immunogenica, cioè capace di produrre all’interno dell’organismo la creazione di anticorpi. Anticorpi che devono essere neutralizzati, cioè capaci di bloccare la replicazione virale. Dopodiché i cittadini sottoposti alla sperimentazione, fino all’autunno, verranno osservati per 12 settimane. La seconda e la terza fase prevedono la sperimentazione nei Paesi dove la virulenza è molto più alta rispetto all’Italia, come il Brasile o il Messico“. “Se tutto andrà per il meglio – ha proseguito Vaia – e termineremo questa sperimentazione entro l’anno, e se siamo bravi e veloci ora, potremmo avere il vaccino entro primavera prossima in base commerciale. La previsione è questa”.
Fonti: Avvenire.it, Il Sole 24 Ore, ITALPRESS
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