Alla cura che gli infermieri garantiscono al paziente deve corrispondere naturalmente la sicurezza di chi assistenza e cure le eroga, a partire dalla sicurezza sul lavoro. Lo denuncia Fnopi, come riporta l’Ansa. La pandemia ha mostrato le debolezze del settore delle professioni infermieristiche: con il Covid sono deceduti 41 infermieri e 15mila sono quelli infetti per ora.
“L’infermiere è consapevole del proprio ruolo, e la tutela dell’assistito, da assicurare con professionalità e una formazione adeguata, è un’attività imprescindibile, parte integrante e fondamentale per l’erogazione in sicurezza delle cure e dell’assistenza alla persona”. Nel corso della pandemia, ha ricordato nel suo intervento Roberto Monaco, segretario della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), “siamo arrivati a 177 medici morti per Covid. Questo è il prezzo che ha pagato la nostra professione, che si è impegnata, insieme ad altri operatori sanitari, per garantire il diritto alla tutela della salute dei cittadini e la loro uguaglianza” ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) in occasione dell’evento organizzato presso il Ministero della Salute per la Giornata nazionale sulla sicurezza delle cure e della persona assistita.
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