L’indagine riguarda la fittizia prescrizione attraverso ricette emesse a favore di ignari pazienti per ottenere un indebito rimborso dal Ssr.
Due medici di medicina generale sospesi e otto farmacisti indagati. Questo il bilancio di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e condotta dai militari del Nas di Catania a conclusione di un’articolata attività investigativa, che ha portato alla luce una truffa il cui ammontare si aggira intorno ai 2 milioni di euro nei confronti del Servizio sanitario regionale.
Secondo quanto accertato, i due medici generici, con il concorso dei farmacisti, operavano una fittizia prescrizione di farmaci attraverso ricette mediche emesse a favore di ignari pazienti per ottenere un indebito rimborso da parte del Ssr, impedendo in alcuni casi il commercio di determinate specialità medicinali provenienti da specifici canali distributivi. Gli indagati devono rispondere di truffa al Servizio sanitario regionale e falsità ideologica, e per loro è scattata l’interdizione dalla professione per nove mesi.
L’inchiesta si è sviluppata a seguito di un maxi-sequestro di farmaci compiuto alcuni mesi fa, durante un’ispezione in una farmacia di Adrano (Catania). In quell’occasione furono trovate circa 2mila confezioni integre e in corso di validità di farmaci, dalle quali erano state staccate le cosiddette fustelle, cioè il bollino adesivo che il farmacista trattiene nel momento in cui consegna i farmaci ai pazienti per attaccarlo alla ricetta medica al fine di ottenere il rimborso da parte dell’Asp. Successivamente, nel corso di verifiche condotte con la collaborazione della Commissione di vigilanza farmaceutica dell’Asp furono scoperte oltre 200 ricette mediche irregolari, frutto di false prescrizioni farmaceutiche effettuate in diverse zone dell’hinterland etneo.
Redazione Nurse Times
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