Maurizia Vanzetta ha tenuto la mano, in ambulanza, a un’anziana morente e per questo gesto, pieno di umanità, l’infermiera veronese è stata nominata Cavaliere al merito della Repubblica.
“Il nostro lavoro non è fatto solo di cure e di medicina. È fatto di contatto umano, di vicinanza e di sguardi. E il Covid, con le tute, le visiere e le mascherine ci ha negato tutto questo” ha detto Maurizia.
L’infermiera veronese, che ora è Cavaliere al merito, lavora nell’ospedale SacroCuore – Don Calabria di Negrar. Si è distinta per il suo coraggio nei mesi peggiori della pandemia.
“In primavera ce l’abbiamo fatta perché abbiamo giocato un goco di squadra. Serve, ancora una volta l’impegno di tutti. Anche dei cittadini, anche dei più giovani: rispettando semplici regole si può fare molto” ha detto.
“Mi è capitato di trasportare di recente un paziente positivo, – racconta ancora Maurizia al Corriere di Verona, – mi aspettava, ovviamente, bardata di tutto punto. Ma ha trovato la forza per dirmi queste parole: è brutto essere portato via così, ma incontrare persone che riescono comunque a starti vicine mi ha sostenuto. Se sono riuscita a trasmettere questo, pur dietro a una maschera credo di aver dato molto”.
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