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Coronavirus, Opi Siracusa contro il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp

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Coronavirus, Opi Siracusa contro il Dipartimento di Prevenzione dell'Asp
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L’Ordine provinciale degli infermieri denuncia una gestione a suo dire inadeguata dell’emergenza.

“Nonostante si sia parlato in questi mesi dell’incremento del
numero di posti letto di Terapia intensiva destinati ai pazienti Covid della provincia, a distanza di quasi nove mesi dall’inizio dell’emergenza i posti attualmente attivi restano solo otto su tutto il territorio provinciale, e ad oggi sono quasi totalmente occupati”. Questo l’allarme lanciato da Opi Siracusa attraverso una nota.

Il presidente Nuccio Zappulla torna poi a chiedere un adeguamento delle dotazioni organiche, nel rispetto del rapporto di 1 a 5 tra infermieri e pazienti nei reparti Covid non intensivi. Inoltre sollecitata l’attivazione delle figure dell’infermiere di famiglia e dell’infermiere pediatrico.
E riscontra nel contact tracing una delle criticità maggiori.

“Ad oggi – si legge nella nota – il Dipartimento di Prevenzione medico non ritiene necessario né uno screening dei soggetti conviventi di un paziente positivo al Covid-19 né dei contatti stretti di esso e dei familiari, riducendo la definizione di contatti stretti definita dal ministero della Salute ai soli conviventi nella stessa abitazione. I soggetti conviventi asintomatici vengono isolati senza indagare sulla loro reale negatività. Si è verificato in diversi casi la grave omissione del tracciamento di contatti stretti (colleghi di lavoro, parenti che frequentano abitualmente il domicilio), anche laddove venivano esplicitamente comunicati dall’utente già risultato positivo con test diagnostico di tampone molecolare. Il Dipartimento di Prevenzione non ritiene necessario il tracciamento di bambini di età scolare (scuola materna e asili nido), sostenendo che la lieve sintomatologia o la totale asintomaticità dei bambini di quella fascia d’età non costituisca motivo di preoccupazione per la loro condizione. Non vengono effettuati tamponi a bambini che frequentano asili nido o scuole materne, neanche in caso di conclamata positività di uno dei genitori”.

Da qui la dura stoccata al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp Siracusa: “Questo atteggiamento denota assoluta inadeguatezza a svolgere il ruolo intrinseco di un Dipartimento deputato alla prevenzione, e soprattutto rischia di permettere che soggetti potenzialmente contagiati e asintomatici generino veri e propri focolai di contagio. L’inadeguatezza nel gestire l’emergenza Covid-19, il ritardo nella tempestività delle comunicazioni con gli utenti, la difficoltà a processare velocemente un numero più elevato di tamponi sono criticità assolutamente prevedibili, non più giustificabili dal fatto che questo fenomeno ci sta prendendo di sorpresa. Piuttosto evidenziano gravi omissioni e superficialità da parte degli organi territoriali e ospedalieri deputati all’attuazione di strategie a tutela della salute pubblica”.

Redazione Nurse Times

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