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Covid-19: super mortalità nel 2020. Tante vittime come durante la II Guerra Mondiale

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Covid-19: super mortalità nel 2020. Tante vittime come durante la guerra
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L’anno che si sta per concludere resterà nella memoria della popolazione mondiale per molto tempo. A spiegare perché è Massimo Livi Bacci, professore di demografia all’Università di Firenze.

“Il 2020 passerà alla storia come l’anno di una super mortalità eccezionale dovuta alla pandemia di Covid-19, che è stata letale soprattutto per le persone anziane. Il superamento di quel confine che non si raggiungeva dal ’44 – più di 700mila morti totali in un anno – è il frutto di un’epidemia che dura da nove mesi e ha avuto un impatto ben più severo rispetto alle ondate influenzali dei decenni passati”.

Anche il presidente dell’Istat Blangiardo ha dichiarato che, secondo le previsioni, alla fine del 2020 “supereremo il confine dei 700mila decessi complessivi”, il numero più alto mai registrato dal 1944, quando eravamo nel pieno della Seconda guerra mondiale.

Lo scorso anno il dato dei morti era stato di 647.000 persone. Cosa ci dicono questi due dati, messi a confronto?

“Questi dati non sono altro che la tendenza normale dei decessi, che negli anni precedenti è stata sopra alle 600mila unità, a cui vanno aggiunti i 65mila morti causati dalla pandemia di Covid-19. Si arriva così a quei 700mila decessi, una super mortalità che è chiaramente dovuta all’epidemia. In futuro, sulla base di calcoli più precisi, emergerà probabilmente che questo aumento non è dovuto solo al virus, ma anche al fatto che il Covid ha in qualche modo rallentato o ostacolato l’accesso alle cure di persone che magari si sarebbero salvate da un infarto o da un’altra patologia.

Il Covid ha assorbito delle risorse sanitarie sottraendole alla normale attività: tra i morti di quest’anno ci sono anche persone che avrebbero potuto e dovuto essere curate diversamente. Dall’altro lato, probabilmente, scomponendo quel dato troveremo anche la diminuzione di alcuni tipi di decessi, come quelli provocati da incidenti stradali e sul lavoro. Il conteggio va fatto tenendo conto di questi elementi”.

Anche nel 2015 si verifico un aumento significativo dei decessi, risultati oltre 50mila in più rispetto alle medie. Sulle cause di questa “misteriosa epidemia” si fecero molte ipotesi – influenza più aggressiva, effetto delle privatizzazioni nella sanità, concentrazione di ultranovantenni nati dopo la Prima guerra mondiale (dopo un periodo di ovvio calo della natalità).

Dott. Simone Gussoni

Fonte: HuffPost Italia

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