Home NT News Coronavirus, Regeneron: “Nostro mix di anticorpi riduce del 50% il rischio di infezione”
NT News

Coronavirus, Regeneron: “Nostro mix di anticorpi riduce del 50% il rischio di infezione”

Condividi
Coronavirus, Regeneron: "Nostro mix di anticorpi riduce del 50% il rischio di infezione"
Condividi

L’azienda farmaceutica statunitense ha testato il “cocktail” Regen-Cov come “vaccino passivo”.

Il cocktail di anticorpi Regen-Cov, sviluppato dall’azienda statunitense Regeneron Pharmaceuticals, potrebbe ridurre del 50 percento il rischio di contrarre l’infezione da nuovo coronavirus. Questo risultato emerge da un’analisi condotta dagli esperti del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e della stessa Regeneron, che hanno testato il cocktail come “vaccino passivo”.

“Il nostro farmaco anticorpale contro il coronavirus ha impedito a tutti i soggetti coinvolti nello studio di sviluppare una infezione sintomatica – dichiara George Yancopoulos, presidente e direttore scientifico di Regeneron –, mentre solo dieci persone hanno contratto il virus senza manifestare alcun sintomo. Nel complesso, i nostri risultati indicano che i tassi di infezione sono risultati diminuiti circa del 50 percento”.

Il mix di anticorpi ha ricevuto l’approvazione dell’americana Food and Drugs Administration (Fda) per il trattamento dei pazienti Covid-19 da lievi a moderati, ma secondo gli autori è stato sottoutilizzato, tanto che i risultati provvisori saranno discussi con le autorità di regolamentazione per espandere le applicazioni della sostanza, la stessa somministrata all’allora presidente americano Donald Trump.

“Il farmaco anticorpale potrebbe anche essere utilizzato nei casi in cui si verificano reazioni avverse ai vaccini – prosegue lo scienziato –. L’amministrazione Trump aveva finanziato la distribuzione di centinaia di migliaia di dosi agli ospedali americani, ma il Dipartimento della Salute e dei servizi umani (HHS) ha dichiarato che circa il 75 percento dei farmaci resta inutilizzato. Queste terapie possono essere somministrate anche come infusione endovenosa e, sebbene non rientrino nella categoria delle vere e proprie cure, possono ridurre il rischio di ospedalizzazione e morte”.

Gli scienziati hanno documentato un decesso e un ricovero correlato a Covid-19 tra coloro che hanno ricevuto un placebo e zero complicazioni nelle 186 persone del gruppo di trattamento. “Regen-Cov, come vaccino passivo – osserva lo studioso -, potrebbe ridurre la trasmissione del virus e allo stesso tempo ridurre la carica virale nei soggetti infetti. C’è stato un numero significativamente inferiore di infezioni tra le 186 persone che hanno ricevuto il cocktail di anticorpi”.

Yancopoulos aggiunge che il 40% delle infezioni documentate tra i soggetti che hanno ricevuto il placebo ha avuto una durata di tre o quattro settimane, mentre i pazienti che avevano ricevuto Regen-Cov riportavano tassi di cariche virali circa 100 volte inferiori: “La carica virale nei dieci pazienti che avevano contratto il virus era molto bassa, il che spiega perché non manifestavano alcun sintomo. Le copie del virus nell’organismo potrebbero inoltre essere insufficienti a trasmettere l’infezione. La prevenzione della trasmissione potrebbe diventare particolarmente importante man mano che nel mondo emergono varianti più infettive, che diventano dominanti e che potrebbero non essere suscettibili ai vaccini”.

Redazione Nurse Times

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Nursing Up: "Sciopero il 5 dicembre. Infermieri al fianco dei medici"
NT News

Sanità al collasso: medici, infermieri, oss e professionisti in sciopero il 20 novembre

Di fronte a una sanità in crisi, i sindacati di medici e...

NT News

Robert F. Kennedy Jr. nominato da Trump alla Salute: il leader no vax guiderà la sanità americana

Donald Trump ha scelto una figura controversa per guidare il Dipartimento della...

LazioNT NewsRegionali

Convegno “Universalità delle cure e sostenibilità dei Ssn in Europa”: appuntamento a Roma il 22 novembre

Nell’ambito delle iniziative correlate al Giubileo 2025, organizzate dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme...