Sembrerebbe essere lo stesso dei due casi di decessi avvenuti in Sicilia dopo la somministrazione del composto, il lotto sospeso dall’AIFA. Risalgono ad una decina di persone iscritte nel registro degli indagati dai pm. Il tutto parte dalla catena di distribuzione fino al personale sanitario dell’ospedale militare che si è occupato dell’inoculazione: l’accusa è di omicidio colposo.
L’Agenzia italiana del farmaco ha sospeso un lotto del vaccino Astrazeneca. La decisione è stata presa dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856. Si tratta comunque di una sospensione in via precauzionale. C’è quindi il divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale. Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. L’Aifa “sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i Nas e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità“.
Il lotto AstraZeneca sospeso dall’Aifa, a quanto pare, è quello relativo ai due casi di decessi avvenuti dopo la sua somministrazione.
In entrambi i casi è stata disposta l’autopsia. Il primo caso risale al 9 marzo. Stefano Paternò, 43 anni, residente a Misterbianco (Catania), sottoufficiale della Marina militare ad Augusta, è morto nella sua abitazione, dodici ore dopo essersi sottoposto alla prima dose di vaccino.
La Procura di Siracusa, che indaga sull’episodio, sta verificando la posizione dei medici e degli infermieri che si sono occupati della somministrazione. Lunedì mattina Stefano Paternò si è presentato all’ospedale militare di Augusta per sottoporsi alla somministrazione del vaccino Astrazeneca. Tornato nella sua abitazione a Misterbianco, secondo quanto riferito dai familiari, ha “accusato uno stato di malessere generale caratterizzato da rialzo febbrile” ed ha assunto della Tachipirina. Durante la notte, Paternò è stato ritrovato incosciente e sua moglie ha allertato i sanitari del 118. I tentativi di soccorso sono stati inutili. “È necessario che l’autorità indaghi su quanto è accaduto – ha detto l’avvocato Seminara -. Non si può negare il rapporto con la somministrazione del vaccino, ma ovviamente è necessario capire se ci siano delle patologie pregresse, alcune reazioni allergiche, così come va controllato lo stock di fiale dell’ospedale militare”.
AstraZeneca: stop precauzionale in Danimarca
In Danimarca è stato sospeso, via precauzionale, l’uso del vaccino AstraZeneca nel Paese per problematiche di coagulazione del sangue riscontrate in alcuni pazienti. La decisione è stata resa nota dalle autorità e “segue le notizie di gravi casi di coaguli di sangue in persone vaccinate con il vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca“. Nella comunicazione viene comunque aggiunto che “al momento non è stato determinato che ci sia un legame tra il vaccino e i coaguli di sangue“.
Anche Norvegia e Islanda hanno sospeso per precauzione e fino a nuovo avviso l’uso del vaccino AstraZeneca a causa dei timori legati alla formazione di coaguli di sangue, nonostante le rassicurazioni dell’Agenzia europea del farmaco, Ema, e del produttore. La decisione di questi paesi riguarda temporaneamente tutti i vaccini AstraZeneca a loro disponibili.
La risposta del Regno Unito
l vaccino anti Covid di AstraZeneca è “sicuro ed efficace” secondo i dati scientifici elaborati nel Regno Unito, dove sono state finora vaccinate in totale circa 23 milioni di persone utilizzando in misura analoga questo antidoto e quello prodotto da Pfizer. E’ stato un portavoce di Downing Street a comunicarlo, in risposta ad una domanda sullo stop precauzionale imposto nelle ultime ore dalla Danimarca.
Arianna Michi
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