La diuresi è uno dei parametri fondamentali per definire il bilancio idrico, che è la quantificazione dei liquidi introdotti ed eliminati dall’organismo (entrate ed uscite).
Le entrate sono rappresentate da:
- Liquidi assunti (acqua, latte).
- Liquidi usati per la diluizione di farmaci e lavaggio dei cateteri endovenosi.
- Acqua prodotta dal metabolismo degli alimenti.
- Trasfusioni di GR, plasma, albumina, ecc…
Le uscite:
- Perdite insensibili.
- Acqua utilizzata per l’escrezione del carico renale dei soluti.
- Perdite idriche con le feci.
- Perdite attraverso stomie, drenaggi, vomiti e prelievi.
- Acqua necessaria all’accrescimento.
Il bilancio può essere:
- POSITIVO quando le Entrate > Uscite e questa situazione può portare a idratazione.
- NEGATIVO quando le Entrate < Uscite e questo può provocare disidratazione.
- BILANCIO NULLO quando le Entrate = Uscite, anche se si possono avere lievi variazioni o in positivo o in negativo negativo intorno ad un valore di riferimento (set point).
Bilanciare le entrate e la perdite di liquidi è fondamentale per mantenere costanti, nell’ambito dei valori fisiologici per il nostro organismo, il volume di acqua e le concentrazioni di sostanze in soluzione, aspetto essenziale per permettere il corretto funzionamento di sistemi vitali come quello cardiovascolare, quello nervoso, quello muscolare, ecc. Rappresenta, quindi, un importante indicatore dello stato di salute generale del paziente. In pazienti critici questa valutazione andrà effettuata nel tempo in modo frazionato, per esempio ogni ora (diuresi oraria), e l’unità di riferimento per quantificare le entrate e le uscite di liquidi è il millilitro (ml) o centimetro cubico (cc).
Subito dopo la nascita la diuresi può essere anche < 1 ml/Kg/h nei neonati a termine e < 0,5 ml/Kg/h nei pretermine. Dal 1° al 3° giorno la diuresi gradualmente aumenta fino a raggiungere un picco di 5-7 ml/Kg/h e infine diminuisce proporzionalmente alla riduzione dell’acqua nel compartimento extracellulare. A bilancio stabilizzato la diuresi normale è di 1-3 ml/Kg/h.
La diuresi nel neonato può essere monitorata attraverso:
- Il catetere vescicale per una valutazione precisa, come nel neonato in situazione critica, ipossico-ischemico, in trattamento ipotermico, con insufficienza renale, con ridotta volemia, ecc… Questa procedura è gravata da un maggior rischio di infezione e traumi della mucosa uretrale. Inoltre i cateteri Foley, di piccolissime dimensioni 4-6 Fr, usati per i neonati, sono di difficile reperimento, costringendo l’operatore, spesso, a ricorre a sondini oro-gastrici, che essedo privi di palloncino lasciano perdere urine attorno al catetere stesso.
- La bustina adesiva, più agevole nel maschio che nella femmina, ma comunque difficile da gestire in quanto facilmente si stacca dalla cute e può provocare irritazioni, specialmente nel neonato pretermine.
- Il peso del pannetto: la valutazione è meno precisa ma più semplice e meno invasiva da realizzare. La procedura prevede il peso del pannetto da sostituire (peso lordo), cui sottrarre la tara del pannetto per ottenere il peso netto, espresso in grammi, che corrisponderebbe alla quantità in grammi di urine.
La domanda che sorge spontanea è come valutare la diuresi in ml se il peso del pannetto è espresso in gr e se c’è la possibilità di ottenere una corrispondenza tra le due diverse unità di misura g e ml.
Grammi (g) e millilitri (ml) sono due unità di misura utilizzate rispettivamente per la massa e per il volume, per cui non è possibile convertire direttamente le due unità di misura, ma si dovrà prima conoscere la densità della sostanza considerata.
Per ottenere i ml della sostanza bisogna considerare che V (ml) = massa (g) /densità (g/ml). Ad es. l’acqua a 4°C ha una densità di circa 1 g/ml e in base alla formula avremo che (massa) 1g / (densità) 1 g/ml = 1 ml per cui 1 g corrisponderà a 1 ml.
Adesso veniamo alle urine (acqua in cui sono disciolte altre sostanze) il cui peso specifico (PS), che corrisponde in pratica alla sua densità, è variabile. Il PS di un adulto sano è compreso tra 1005 e 1030 g/L ossia 1,005 g/ml e 1,030 g/ml. Ciò vuol dire che 1 Litro di urine dovrebbe avere un peso compreso tra 1005 e 1030 grammi (1,005 e 1,030 Kg) e quindi 1 Litro corrisponderebbe a circa 1 Kg, per cui 1 ml a circa 1 gr. Bisogna considerare che i neonati hanno una limitata capacità di concentrazione e il PS può variare da 1,002 a massimo compreso tra 1,020 e 1,025 e i prematuro ancor meno (1,002 e 1,015) per cui possiamo considerare che i ml corrispondono ai gr.
V (ml) = 1g/ 1,002 g/ml = 0,99 ml; V (ml) = 1g/1,025 g/ml = 0,97 ml
Quindi quanto più basso è il PS delle urine tanto più corrisponderebbero i gr con i ml e considerando che il neonato ha un basso PS allora possiamo concludere che, con una ottima approssimazione, le due unità di misura si equivarrebbero. Se sottraessimo al peso lordo il peso netto del pannetto, otterremmo in bilancio una perdita di urine espressa in ml.
Quindi quanto più basso è il PS delle urine tanto più corrisponderebbero i gr con i ml e considerando che il neonato ha un basso PS allora possiamo concludere che, con una ottima approssimazione, le due unità di misura si equivarrebbero.
Se il peso netto del pannetto fosse, per esempio, 30 gr potremmo riportare in bilancio una perdita di urine corrispondente a 30 ml.
Nella valutazione del bilancio, inoltre, le urine e le feci vengono considerate come unica perdita idrica perché difficilmente separabili, tranne nei casi siano presenti meconio o feci solide o siamo di fronte a neonati portatori di catetere vescicale o sacchetto e poi bisogna considerare che le feci del neonato contengono una discreta quantità di acqua.
Bibliografia
Mendicini Neonatologia, edizione Verduci 1999.
Autori
Dentico Domenico, Capristo Giuseppe, Manzari Raffaele & Rutigliano Domenico.
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