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Milioni di vaccini Astrazeneca nascosti in Italia

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Sanitari no vax, Toti: obbligo morale che diventa legale per il vaccino
A nurse prepares a shot of the Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine at Guy's Hospital in London, Tuesday, Dec. 8, 2020, as the U.K. health authorities rolled out a national mass vaccination program. U.K. regulators said Wednesday Dec. 9, 2020, that people who have a “significant history’’ of allergic reactions shouldn’t receive the new Pfizer/BioNTech vaccine while they investigate two adverse reactions that occurred on the first day of the country’s mass vaccination program. (AP Photo/Frank Augstein, Pool)
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Milioni di vaccini di AstraZeneca sarebbero nascosti in Italia e destinati al Regno Unito. Si tratterebbe di 29 milioni di dosi, quasi il doppio di quelle consegnate finora ai 27 Paesi Ue. Le dosi sarebbero in uno stabilimento alla Catalent di Anagni. Lo rivela La StampaLa Commissione europea sospetta che l’anglo-svedese AstraZeneca stia privilegiando le consegne dei suoi vaccini al Regno Unito a scapito dei Paesi Ue

“Le manovre di AstraZeneca, – scrive il corrispondente a Bruxelles del quotidiano torinese Marco Bresolin, – sono state scoperte grazie alla visita del commissario Thierry Breton nello stabilimento di Leida, nei Paesi Bassi, gestito dalla Halix. Si tratta di uno dei due impianti utilizzati dalla casa farmaceutica per produrre il farmaco sul territorio Ue (l’altro è a Seneffe, in Belgio). Il problema è che a oggi non ha ancora ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco. E senza il via libera dell’Ema le dosi non possono essere consegnate ai Paesi Ue. Questo discorso, però, non vale per il Regno Unito, che infatti negli ultimi mesi dello scorso anno avrebbe importato proprio i vaccini prodotti nello stabilimento olandese”.

La capacità di produzione dello stabilimento di Halix sarebbe di 5-6 milioni di dosi e Londra avrebbe sfruttato questa capacità per accelerare la prima fase della vaccinazione. Ora il Regno Unito ha bisogno alle seconde dosi, ma vi è la stretta dell’Ue sull’export di vaccini prodotti nel suo territorio avviata dal 1 febbraio. Bruxelles sospetta che il gigante farmaceutico abbia prima rallentato volutamente la consegna dei documenti necessari all’Ema per concludere il processo di autorizzazione al commercio del vaccino (arrivato settimane dopo l’ok del Regno Unito). E poi usato lo stesso meccanismo con le carte necessarie all’Ue per autorizzare lo stabilimento olandese.

Il commissario Breton avrebbe segnalato la situazione alle autorità italiane, che hanno effettuato delle ispezioni nello stabilimento Catalent di Anagni, utilizzato da AstraZeneca per il ‘fill&finish’, vale a dire le operazioni di infialatura. “Il primo rapporto spedito a Bruxelles dice che nei frigoriferi dei capannoni del sito laziale ci sono 29 milioni di dosi del vaccino – continua la Stampa – Fonti Ue spiegano che probabilmente non tutte sono state prodotte da Halix, ma si tratta comunque di fiale già pronte per essere iniettate che la casa farmaceutica puntava a spedire nel Regno Unito e non nei Paesi dell’Unione europea”. Un numero enorme, visto che finora AstraZeneca ha consegnato ai 27 Stati Ue appena 17 milioni di dosi.

Fonte: europa.today.it

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