E’ quanto sostengono i ricercatorie del DZNE sulla base delle analisi del sangue di oltre 5mila positivi residenti nell’area di Bonn.
A seguito di una prima infezione gli anticorpi presenti in neutralizzanti specifici contro il nuovo coronavirus possono persistere nel nostro corpo per quattro-cinque mesi, ma diminuiscono dopo questo periodo. Lo sostengono i ricercatori del DZNE (Centro tedesco per le malattie neurodegenerative), autori di uno studio su 5.300 persone adulte residenti nell’area di Bonn, in Germania. Lo hanno condotto attraverso un’analisi dei campioni di sangue tra aprile e giugno 2020 da persone positive al virus SARS-CoV-2, e ora ne hanno pubblicato i risultati su Nature Communications.
Le analisi indicano che nella maggior parte dei partecipanti i livelli di anticorpi diminuivano, appunto, dopo un periodo di quattro-cinque mesi. In quattro pazienti scendevano addirittura sotto il limite del rilevamento.
I campioni di sangue sono stati sottoposti a un test iniziale per verificare la positività al Covid-19 e poi a un “test di neutralizzazione della riduzione della placca”, come riferito nel comunicato apparso sul sito del DZNE.
Monique Breteler, una delle ricercatrici impegnate nello studio, spiega che una sola e semplice analisi del sangue non basta a verificare la sussistenza di un’infezione passata: “Solo un terzo circa degli individui risultati positivi al test immunologico, in realtà, aveva anticorpi specifici contro il SARS-CoV-2. Questo dovrebbe essere considerato negli studi sull’immunità. A mio avviso, una procedura di test multistadio come quella che abbiamo usato è altamente raccomandata”.
Aggiunge Ahmad Aziz, primo autore dello studio: “La diminuzione degli anticorpi sembra avvenire in tempi relativamente brevi. Tuttavia il sistema immunitario ha altri strumenti per combattere i patogeni. Gli anticorpi sono senza dubbio rilevanti, ma sono solo una parte di un arsenale più ampio. Altri studi suggeriscono che un altro componente, che chiamiamo la risposta immunitaria cellulare, può persistere nonostante l’abbassamento dei livelli di anticorpi”.
Redazione Nurse Times
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