Home NT News Leucemia mieloide acuta: azacitidina efficace come terapia di mantenimento
NT News

Leucemia mieloide acuta: azacitidina efficace come terapia di mantenimento

Condividi
Leucemia mieloide acuta: azacitidina efficace come terapia di mantenimento
Condividi

Un recente studio ha evidenziato miglioramenti significativi nella sopravvivenza libera da recidiva e nella sopravvivenza globale per i pazienti in remissione dopo la chemioterapia.

Da uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine risuklta che il farmaco azacitidina mostra efficacia come terapia di mantenimento in pazienti affetti da leucemia mieloide acuta in remissione dopo la chemioterapia, prolungando il periodo di remissione della malattia e migliorando la sopravvivenza globale. Lo studio ha valutato 472 pazienti provenienti da 148 centri medici centri medici in tutto il mondo.

«Pensiamo che azacitidina agisca principalmente come un farmaco ipometilante che rimuove i gruppi metilici dal Dna nelle cellule – spiega il firmatario dello studio, Gail Roboz, della Weill Cornell Medicine e del NewYork-Presbyterian/Weill Cornell Medical Center –. I gruppi metilici regolano l’attività genica, di solito silenziando i geni vicini, e crediamo che la rimozione dei gruppi metilici ripristini l’attività dei geni oncosoppressori che contrastano la proliferazione delle cellule cancerose».

Stando ai dati, i pazienti che assumevano 300 mg del farmaco per due settimane ogni mese mostravano miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi nella sopravvivenza libera da recidiva (Rfs) e nella sopravvivenza globale (Os). Rfs e Os mediane erano pari a 10,2 e 24,7 mesi con azacitidina orale, rispetto a solo 4,8 e 14,8 mesi per i pazienti che assumevano placebo.

Trascorsi due anni dall’inizio del trattamento, il 50,6% dei pazienti trattati con azacitidina era ancora in vita contro il 37,1% dei pazienti trattati con placebo. I pazienti del primo gruppo hanno accusato effetti collaterali moderati, tra cui vomito, maggior suscettibilità alle infezioni e basso numero di globuli bianchi. «Siamo particolarmente felici che il farmaco sia molto ben tollerato, in modo che la qualità della vita non sia compromessa», conclude Roboz.

Redazione Nurse Times

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Burnout, gli infermieri che ne soffrono sono soggetti a errori
NT NewsStudentiTesi di Laurea - NeXT

La dott.ssa Marzoli Bachini presenta la tesi infermieristica su stress lavoro-correlato e burnout

ll progetto editoriale denominato NeXT 2.0 permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti...

Opi Bat, al via il bando per le migliori tesi di ricerca infermieristica del 2022
NT NewsSpecializzazioniStudentiTesi di Laurea - NeXT

Tesi sul coordinatore attraverso gli occhi degli infermieri: percezione e scelte formative

ll progetto editoriale denominato NeXT 2.0 permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti...

CittadinoEducazione SanitariaNT News

Encefalopatia epatica: scarti di arance rosse come supporto nella cura

Scarti di arance rosse siciliane elaborati e utilizzabili come supporto nella cura...

ECM e FADInfermieriNT News

Corso Ecm (3 crediti) Fad gratuito per infermieri: “Smettere di fumare in oncologia”

Sulla piattaforma MDG Solutions è attivo il corso Ecm Fad gratuito “Smettere...