Stipendiato senza avere mai lavorato nemmeno un giorno in quindici anni il dipendente dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro. L’uomo, Salvatore Scumace, di 67 anni, avrebbe percepito regolarmente la retribuzione, per più di 538 mila euro complessivi, pur non essendosi mai recato in servizio.
Scumace, già in organico all’Azienda, nel 2005 era stato assegnato al Centro Operativo Emergenza Incendi dell’ospedale catanzarese. Tuttavia, pur percependo regolarmente la retribuzione, per oltre 15 anni l’uomo non si sarebbe mai recato in servizio. Per raggiungere questo obiettivo aveva fatto ricorso a condotte estorsive e minacce, perpetrate tramite altre persone nei confronti dei propri superiori.
La notizia è riportata da S. Puccio su agi.it. Le indagini condotte dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, su disposizione della Procura, hanno svelato l’assenteismo, coinvolgendo dipendenti, funzionari e dirigenti dell’ospedale. Le indagini sono state dirette dal sostituto procuratore Domenico Assumma, con il coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. L’operazione è stata denominata “Mezzo servizio” e ha permesso di evidenziare anche il ruolo di altre sei persone nella questione. Adesso sono tutte indagate per i delitti di abuso d’ufficio, falso ed estorsione aggravata.
Nel luglio del 2020, quando sono iniziati gli approfondimenti investigativi della Guardia di finanza, anche attraverso l’analisi dei tabulati telefonici degli ultimi due anni dell’indagato, l’Azienda ha avviato un primo procedimento disciplinare nei confronti di Scumace, affidato a un’apposita commissione composta dagli ulteriori indagati Canino (Presidente), Molé e Fondacaro (Membri). La commissione, tuttavia, a fronte della palese condotta assenteistica di Scumace, ha dichiarato insussistente la possibilità di avanzare un addebito disciplinare nei suoi confronti. I tre sono stati iscritti nel registro degli indagati per il reato di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. Successivamente all’archiviazione del primo procedimento disciplinare, la Direzione Aziendale del nosocomio catanzarese ha promosso una seconda verifica che si concludeva, nel mese di ottobre 2020, con il licenziamento senza preavviso del dipendente.
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Fonte: agi.it (S. Puccio)
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