Riceviamo e pubblichiamo una nota di Graziella Costamagna, infermiera pediatrica, candidata alle elezioni Fnopi per il quadriennio 2021-2024, presidente della Commissione Albo infermieri pediatrici di Torino e provincia, componente del tavolo tecnico di Infermieristica pediatrica Fnopi per il triennio 2018-2021, a nome di moltissimi infermieri pediatrici italiani, del gruppo Pediatricnursepower, di alcuni corsi di laurea in Infermieristica pediatrica e di alcune Commissioni Albo Opi provinciali infermieri pediatrici.
Gent.mo Direttore,
Le scrivo per portare a conoscenza quanto successo alle ultime elezioni degli organi della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) per il quadriennio 2021-2024 e le ragioni per cui è doveroso, in qualità di rappresentante della Comunità professionale degli Infermieri pediatrici italiani, portare avanti un legittimo RICORSO.
Il nuovo Comitato Centrale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) per il quadriennio 2021-2024, si è insediato nel mese di aprile 2021 e non vede nessun rappresentante della Professione Infermieristica Pediatrica.
Riassumo di seguito gli elementi che mi hanno portato alla decisione di ricorrere in autotutela.
Primo elemento: l’unica lista presente a 4 giorni dalla scadenza dei termini vedeva, sorprendentemente, 15 candidati (12 maschi e 3 femmine) per il Comitato Centrale tutti Infermieri e nessun Infermiere Pediatrico. Gli Infermieri pediatrici avrebbero dovuto essere ben 2. Ignorata la Legge.
Secondo elemento: un’Infermiera pediatrica (femmina) si candida come candidatura singola nei termini previsti per rappresentare la seconda professione infermieristica italiana, riconosciuta a livello istituzionale dal 1997 (DM 70/97).
Terzo elemento: al momento della proclamazione degli eletti la Commissione elettorale del più grande Ordine delle professioni italiano (440.000 Infermieri e 10.200 Infermieri pediatrici) non proclama nessun candidato infermiere pediatrico tra gli eletti pur essendo presente una candidata che ha avuto 250 preferenze (segno di attenzione all’area da parte di molti elettori). Il Comitato Centrale avrebbe dovuto essere costituito da 15 componenti , di cui 13 in rappresentanza della Professione sanitaria di Infermiere e 2 in rappresentanza della Professione sanitaria di Infermiere pediatrico. Solo qualora non risultino infermieri pediatrici eletti, il CD è composto da soli Infermieri (DM 19/6/2019). Nei verbali non si fa nessun riferimento ai Profili, ne alle leggi e regolamenti in materia. Tutto ignorato.
Conclusione semplice e lineare: la legge Lorenzin 3/2018, i successivi decreti e regolamenti applicativi approvati dalla stessa FNOPI non sono stati rispettati. Se ne richiamano per oggettività le componenti salienti: la legge n.3 dell’11/1/2018 al capo II art.4, Capo I art.2 comma 2 punto a) rafforza questo aspetto nella norma nazionale di riordino della disciplina degli Ordini delle Professioni Sanitarie ed in particolare degli Ordini delle Professioni Infermieristiche che devono avere garanzia di un adeguata rappresentanza di tutte le professioni che ne fanno parte nei consigli direttivi sia a livello provinciale che nazionale, compreso il Comitato Centrale ed indica (DM 19/6/2019) con chiarezza la composizione 13 Infermieri e 2 Infermieri pediatrici.
Il problema viene posto all’attenzione, ma il neo nominato Comitato Centrale, non modifica la posizione e si insedia eleggendo le cariche. Unica strada che resta da percorrere un legittimo RICORSO agli organi preposti in materia e una sensibilizzazione sulle evidenze oggettive.
E’ importante che gli Infermieri Pediatrici partecipino alle sfide future che dovranno concentrarsi, a breve termine, sulla risoluzione della problematica dell’assistenza in continuità ai giovani over 18 affetti da malattie dell’infanzia da parte degli infermieri pediatrici affinché la deroga di cui si è parlato molto diventi realtà. Elemento non ancora risolto, neanche, per la campagna vaccinale in corso in cui gli Infermieri pediatrici, grazie alle conoscenze e competenze in materia, potrebbero dare un contributo immediato.
A medio e lungo termine sulla revisione della formazione universitaria con contestuale revisione dei profili ed individuazione delle aree di specializzazione accompagnata da norme certe di accesso al mondo del lavoro. L’emergenza pandemica ci ha insegnato che è dai bambini che è necessario partire, dall’educazione sanitaria nelle scuole e nei luoghi di vita dei giovani, dalla prevenzione.
Solo un serio investimento su politiche giovanili e sui fragili può far ripartire la società ed è importante che la comunità professionale infermieristica tutta partecipi a questi cambiamenti e a queste scelte. L’infermieristica pediatrica deve continuare ad essere una risorsa della comunità professionale, anche, in termini di condivisione delle scelte politiche.
Per aumentare la tutela dei diritti dei bambini nella società, in comunità e nei luoghi di cura. Per far si che una rete solida in ambito nazionale ed europeo si consolidi per dare maggiore evidenza, attenzione e tutela ai neonati, ai bambini e ai giovani. Altresì, per rappresentare i colleghi Infermieri Pediatrici, che quotidianamente con le migliori competenze mettono in gioco la loro professionalità in un area molto delicata e sensibile.
Il risultato che ci aspettiamo avremmo voluto arrivasse dalla comunità FNOPI di cui ci sentiamo parte, l’inclusione, il rispetto delle minoranze sono valori importanti e saranno alla base di ogni scelta ed azione di politica professionale, sociale e comunitaria. Dalla conoscenza ed approfondimento delle specificità e particolarità non potrà che nascere una politica rafforzata nei valori e nei contenuti.
Graziella Costamagna
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