Nel Paese del Sol Levante è allarme “quarta ondata”. Contagi in costante aumento un po’ ovunque.
Nonostante lo stato di emergenza in vigore dal 25 aprile nelle aree più popolose (Tokyo, Osaka, Kyoto e Hyogo), i casi di coronavirus in Giappone sono in continua crescita. Così come è in costante aumento il numero di pazienti gravi ricoverati in terapia intensiva. Picchi record di nuovi contagi sono stati registrati nelle prefetture di Hokkaido, Fukushima, Gifu, Aichi, Hiroshima, Fukuoka e Kagoshima, ma anche nell’area metropolitana della capitale Tokyo. Non certo una buona notizia, a meno di due mesi dall’inizio dei Giochi olimpici, in programma nella capitale.
Per arginare la rapida diffusione di quella che gli esperti hanno definito “quarta ondata” il Governo ha esteso, a partire da ieri, lo stato di emergenza alle prefetture di Aichi (Giappone centrale) e di Fukuoka (nel Sudovest del Paese). Le misure restrittive, che già interessano le aree di Tokyo, Osaka, Kyoto e Hyogo dallo scorso 25 aprile, resteranno in vigore fino al 31 maggio, salvo diverse disposizioni derivanti dall’evoluzione della situazione, e prevedono la chiusura di attività commerciali non essenziali, bar, ristoranti, locali di intrattenimento, ponendo forti vincoli a eventi e spostamenti tra regioni. In aggiunta, il Governo ha dichiarato lo stato di pre-emergenza per altre otto prefetture: Saitama, Chiba, Kanagawa, Ehime, Okinawa, Hokkaido, Gifu e Mie.
Redazione Nurse Times
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