Il presidente dell’Ordine spezzino fa parte dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie. La sua nomina arriva dalla regione Liguria
“E’ evidente che quando si arriva ad aggredire medici, infermieri o un altro operatore in servizio, è già tardi. Sarebbe bene prevenire le aggressioni, che sono purtroppo cresciute negli ultimi anni ovunque in Italia e si sono estese in pratica a ogni settore, perfino alle cure domiciliari”. Così Francesco Falli, presidente di Opi La Spezia e nominato per la Liguria tra i componenti dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie.
Come numero uno dell’Ordine spezzino, Falli ha organizzato diversi eventi di formazione accreditati e azioni di sensibilizzazione sul grave fenomeno della violenza contro gli sanitari. Un fenomeno che ovunque in Italia non sembra conoscere attenuazione. Si pensi alla recente aggressione verbale denunciata da un infermiere di famiglia napoletano. Oppure a quella fisica subita da un’infermiera in servizio in un hub vaccinale di Grosseto, strattonata e spinta da un utente spazientito per le tempistiche del caso.
“Qualche anno fa – spiega – siamo stati costretti addirittura, come Ordine, a costruire eventi di formazione su come limitare i danni quando si viene aggrediti. Il che, se ragioniamo sul concetto stesso, è quasi avvilente, ma diventa necessario. In questi eventi si spiega anche come raffreddare le situazioni di tensione, come convincere l’aggressore a calmarsi. Certamente un Sistema sanitario sempre perfetto, sempre sostenuto dalle dotazioni adeguate di personale, composto da professionisti sempre formati e sempre al posto giusto, ridurrebbe ancor più i motivi di tensione. Purtroppo la situazione è diversa, e se mancano, per fare un esempio concreto, circa 65mila infermieri in Italia (oltre a molte altre figure, dai medici ai tecnici di più settori), si favoriscono ritardi, attese, incomprensioni, confusione. Anche nei rapporti con i famigliari e gli stessi utenti”.
E ancora: “Aggredire è sempre sbagliato, e questo è pacifico, ma il progressivo indebolimento del Sistema sanitario, unito a una crescente aggressività nei rapporti sociali, non può che favorire situazioni simili. Inoltre la scomparsa del personale esperto delle forze dell’ordine nelle strutture sanitarie (un tempo sempre presente nei punti fissi di pronto soccorso) ha ulteriormente peggiorato le condizioni generali. La recente Legge 113 ha appesantito le sanzioni nei confronti degli aggressori, che rischiano ora lunghe pene detentive. Naturalmente tale norma, da noi apprezzata, non ha un’azione preventiva e va accompagnata da altre iniziative importanti. Io spero di riuscire a fornire, con il gruppo di professionisti esperti di più categorie che si è costituito nell’Osservatorio nazionale, un contributo utile, a partire da un puntuale monitoraggio di questi episodi”.
L’Osservatorio è composto dai rappresentanti di diverse professioni, che includono praticamente tutte le figure coinvolte nel settore socio sanitario; la Regione Liguria, nel segnalare un infermiere alla Conferenza delle Regioni, ha scelto di rappresentare una delle professioni sanitarie più aggredite nelle cronache di questi ultimi anni, e lo dimostrano notizie purtroppo sempre ‘’fresche’’: poche ore fa infatti, a Grosseto, una infermiera in servizio in un hub vaccinale è stato strattonata e spinta da un utente per le tempistiche del caso: l’ ennesimo, grave episodio a danno di qualcuno che si trova in servizio, mentre esercita una professione d’aiuto.
Redazione Nurse Times
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