Il presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, intervenuto alla trasmissione Agorà, ha parlato anche di varianti, vaccinazione dei giovani e obbligo vaccinale.
Rispetto al mix di vaccini Anti-Covid per la seconda dose, ovvero la somministrazione di uno a mRna a chi ha avuto una prima dose con vaccino ad adenovirus, “la cosa migliore e onesta è dire che non lo sappiamo: abbiamo dati che mostrano la possibilità di efficacia, in base a uno studio fatto in Spagna, ma sono pochi casi – quindi il valore è minimo – e, soprattutto, al momento non sappiamo quali siano i possibili effetti collaterali”. Così Silvio Garattini (foto), presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, intervenuto alla trasmissione Agorà, su Rai Tre.
Una posizione in linea con quella della Fondazione Gimbe, quella di Garattini: “Ci sono studi in corso. Pian piano avremo maggiori informazioni e potremo prendere decisioni più razionali. Abbiamo visto in passato che correndo si commettono degli errori”. E quanto all’efficacia dei vaccini contro le varianti: “La singola dose non è sufficiente a assicurare una buona protezione. Bisogna aspettare e vedere come si evolve la situazione per capire se serve anche la terza. In tal caso, a settembre sarebbe un problema organizzativo non indifferente. Sull’identificazione della circolazione della varianti siamo indietro: non facciamo un numero sufficiente di esami. In Inghilterra hanno un consorzio con 12 università e altrettanti gruppi di ricerca che esegue esami genomici. Da noi non abbiamo una visione completa per capire cosa succede in termini quantitativi rispetto alle varianti”.
Capitolo giovani: “Non sono particolarmente a rischio, a meno che non abbiamo problemi come malattie gravi, e quindi vanno vaccinati indipendentemente dall’età. Ma in caso contrario, perché vaccinarli? Non sappiamo quali possano essere i possibili effetti tossici dei vaccini nei giovani. Non abbiamo nessun dato, e questi effetti si manifestano quando si sono vaccinate centinaia di migliaia di persone. Per questo dobbiamo essere prudenti”.
Infine il tema dell’eventuale obbligo vaccinale: “Potrebbe essere una strada per gli over 60 scettici, ma prima preoccupiamoci di chi vuole vaccinarsi e ancora non ha potuto farlo per i limiti della nostra organizzazione. L’obiettivo prioritario deve essere il completamento della vaccinazione degli over 60, che sono i più a rischio. Abbiamo circa 3 milioni di over 60 non vaccinati e più a rischio di mortalità”.
Redazione Nurse Times
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