Nelle ultime ore sono arrivate le prime sospensioni del personale sanitario che in Lombardia ha rifiutato la vaccinazione anti Covid. A Milano tutte le aziende sono coinvolte e in alcuni reparti l’impatto dell’assenza di questo personale ad oggi sembra difficile da compensare.
Fials Milano tiene a sottolineare che l’importanza della campagna vaccinale non può confliggere con il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.
La sospensione ai sensi del DL 44/2021 nel comma 8 recita: “Ricevuta la comunicazione di cui al comma 6, il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni, anche inferiori, diverse da quelle indicate al comma 6, con il trattamento corrispondente alle mansioni esercitate, e che, comunque, non implicano rischi di diffusione del contagio.” Il punto è quindi che solo quando il Datore di lavoro è impossibilitato all’assegnazione a mansioni diverse è tenuto a dare avvio al periodo di sospensione di cui al comma 9. Questa procedura non ci risulta che sia stata rispettata.
Non ultimo, non esiste traccia di progettualità né di organizzazione rispetto alla sostituzione del personale sospeso. Noi di Fials siamo come sempre disponibili ad aiutare, specie durante una pandemia e in quella che è ancora un’emergenza in corso. Non siamo disponibili però a lasciare soli i lavoratori, e non lo saremo mai.
Il segretario Fials Milano area Metropolitana, Mimma Sternativo
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