Lavora all’ospedale Covid di Bisceglie, ma coltiva da sempre la passione per la musica. All’inferno è il titolo del suo ultimo singolo.
Infermiera con una passione smodata per la musica. Una passione coltivata sin dagli anni della prima infanzia e, ora che di anni ne ha quaranta, culminata in un (secondo) lavoro vero e proprio, come dimostra la recente uscita di un nuovo singolo, del quale sotto vi proponiamo il video.
Lei è Lusy Pedone, pugliese che nella vita si divide tra la famiglia – è mamma di due adolescenti – e l’ospedale Covid di Bisceglie, la sua città, in provincia di Andria-Barletta-Trani. Ma il tempo libero lo dedica tutto alle canzoni che compone e che canta anche dal vivo, durante le frequenti esibizioni in pubblico.
«Canzoni per le quali prendo spunto da qualunque cosa – ci racconta –. A far scoccare la scintilla può essere, per esempio, una frase che qualcuno pronuncia e che mi colpisce particolarmente. Ma anche il mio lavoro in corsia è fonte di ispirazione, sebbene i brani che ho scritto dietro questo impulso siano ancora riposti in un cassetto».
Torneremo sull’argomento. Intanto parliamo dell’ultimo anno e mezzo trascorso a combattere in prima linea contro il coronavirus: «Si tratta di un’esperienza forte, per la quale all’inizio non eravamo preparati, ma che abbiamo imparato a gestire col passare del tempo. Ecco, se dovessi dire cosa mi ha lasciato di buono, parlerei senz’altro dell’unione che si è creata tra colleghi, compresi quelli che non si conoscevano tra loro. Di fronte alle difficoltà abbiamo fatto squadra, e oggi possiamo andare fieri dei buoni risultati raggiunti all’ospedale di Bisceglie. È la dimostrazione che da qualsiasi esperienza, anche drammatica, può nascere qualcosa di positivo».
A Bisceglie i numeri relativi alla campagna vaccinale sono confortanti. Eppure c’è ancora tanta gente in Italia che osteggia i sieri anti-Covid, arrivando a minacciare chi li “propaganda”. Lusy, naturalmente, ha una sua opinione in merito: «Premetto che la violenza, sotto qualsiasi forma, va condannata, e probabilmente nasconde una mancanza di argomentazioni, che a sua volta deriva dalla mancanza di conoscenze adeguate. Credo che alla base del movimento no vax ci sia proprio la paura di qualcosa che non si conosce. Per questo è importante informarsi, e capire che i benefici sono superiori ai rischi. Tutti i farmaci possono provocare effetti collaterali, eppure la maggior parte di noi, no vax compresi, all’occorrenza li assume. Ecco, per i vaccini vale lo stesso discorso».
Tornando alla musica, colpisce il titolo forte dell’ultimo singolo: All’Inferno. «È un brano dedicato alle donne e intende trasmettere loro la forza per dire basta a qualsiasi forma di sopruso. Il messaggio risulta evidente anche dal video: noi donne meritiamo rispetto e dobbiamo pretenderlo. Dobbiamo avere consapevolezza del nostro valore, mettere più spesso noi stesse al primo posto».
Un messaggio importante, ma All’Inferno non è certo un punto d’arrivo. Nell’immediato futuro di Lusy c’è la volontà di tirare fuori dal cassetto quei testi ispirati dal lavoro di infermiera. «È arrivato il momento di rimettervi mano – annuncia –. I prossimi lavori segneranno uno stacco rispetto al passato e serviranno a conferirmi un’identità più precisa, facendo emergere la mia voglia di sperimentare e la mia anima rock. A breve mi butterò nella lavorazione di almeno dieci brani, i cui testi prendono spunto anche dalla mia attività di infermiera».
Redazione Nurse Times
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