Morena Teti: Non solo mascherina e divisa. In questa breve intervista Morena ci racconta passioni, paure e speranze mostrandoci il vero volto di una ragazza non solo bella fuori ma con un cuore grande.
Ciao a tutti! Mi chiamo Morena, ho 23 anni, e tanti sogni nel cassetto. Sono Abruzzese e per l’esattezza vengo da Lanciano, città in provincia di Chieti.
Sono una studentessa di infermieristica presso l’università degli studi Gabriele D’Annunzio di Chieti e se Dio vorrà a breve diventerò infermiera.
Già, infermiera, categoria che in questi ultimi anni è molto discussa. Ci hanno descritto in tutti i modi: infermiere come Angelo, infermiere come eroe, infermiere come grande figura di riferimento e come colonna portante in ogni ambito sanitario. Essere e diventare infermiera è sempre stato il mio grande sogno, da quando ero piccola.
Ricordo ancora i tanti momenti in cui volevo andare in ospedale da mia madre (infermiera e caposala del reparto Nido/pediatria dell’ospedale Renzetti di Lanciano) nei suoi giorni lavorativi.
Nella vita ho cercato di buttarmi in cose nuove e di provarle sempre facendomi coraggio tra paura di cadere e voglia di vivere nuove esperienze.
Infatti è proprio qui, in ospedale, nella mia “casa” dove tutto è iniziato.
Durante il mio tirocinio formativo mi sono occupata di un paziente che era ricoverato e durante la sua degenza dietro ad una divisa enorme e una mascherina, conoscendomi solo dalla voce e dagli occhi mi disse “io sono un fotografo” ti faccio i miei complimenti per tutta la passione che impieghi nel compiere il tuo lavoro e nell’imparare per realizzare il tuo futuro. E tra terapia assistenza sanitaria mi arrivò la frase “perché non provi concorsi di bellezza? con la tua altezza e bellezza potresti tentare” io risi e gli risposi sbeffeggiando “magari, si certo un’infermiera a Miss mondo”
Tornai a casa, ne parlai in famiglia e tra una risata e un’altra mio cognato a mia insaputa inviò la mia candidatura. Quando fui contattata da Miss Mondo pensai che fosse uno scherzo, e rimasi incredula. E dopo averci pensato e riflettuto dissi “va bene accetto” e da lì ho iniziato il mio tour di selezioni. Tra turni di tirocinio in ospedali, tra mattine e pomeriggi, studio e Lezioni universitarie ho provato questa bellissima esperienza con il sostegno e l’incoraggiamento di tutti. E tra selezioni, voti della giuria e voti del pubblico si è coronato il mio sogno più grande. Essere eletta Miss Abruzzo Web per Miss Mondo e rappresentare così l’Abruzzo insieme ad altre tre ragazze dolcissime alle Nazionali.
Per me è stato davvero il sogno più bello. Soprattutto perché non avrei mai pensato che potesse succedere a me.
Ho avuto un’infanzia infelice, bullizzata da tutti perché ritenuta “cicciona, brutta, obesa”.
Ho subito di tutto, piccoli episodi ma dolorosi che in questi momenti mi ritornano in mente. Ricordo quando i miei coetanei mi hanno bruciato sigarette sulle mani perché avevo del peso in più; quando mi hanno attaccato gomme da masticare ai capelli costringendomi a tagliarli perché ero considerata il brutto anatroccolo.
Ero la ragazza che tutti prendevano in giro e che per sentirsi bella entrò prima in anoressia per poi passare in un men che non si dica in bulimia.
Vedere i propri genitori che sono sempre andati d’accordo litigare perché “Morena non mangia e digiuna giorni, perché Morena ha paura del cibo e perché Morena sta male“ non è stato il massimo per me.
Solo che ho spezzato la famosa corda del lato dell’anoressia entrando così nel verso opposto della medaglia ovvero in bulimia: mangiare per nascondere me stessa dietro il cibo e per consolarmi.
Solo in seguito, iniziando questo corso di laurea ho capito che ciò che contava era altro.
Vedere persone che pagherebbero oro per avere un giorno in più della mia vita, persone che muoiono, bambini che stanno male e che soffrono, che piangono; uomini e donne abbandonate a loro stesse, su un letto di ospedale, da soli senza nessuno è ciò che ha davvero importanza.
E allora capisci ciò che davvero conta nella vita, capisci che è altro ciò che vale, capisci e inizi ad apprezzare la vita, e a viverla a colori; inizi ad amarti e a fare le cose per bene.
Così pian piano tra corse sul tapis roulant, corse per strada sotto la pioggia di notte o di giorno alimentazione sana e sacchi di pellet e bottiglie d’acqua usate come pesi durante questi ultimi due anni di COVID e quarantene varie ho perso 35 kg scoprendo una nuova Morena.
Per questo ho deciso di partecipare a Miss mondo, per me, per farmi coraggio, per raccontare la mia storia, per avere la mia rivincita personale.
Penso di aver fatto una delle scelte più belle che la vita mi abbia dato: la possibilità di realizzare il mio sogno! Portare Morena, la futura infermiera e la sua storia alle nazionali di Miss Mondo.
Tutto questo lo devo alla mia famiglia senza la quale non sarei riuscita a far nulla, a me e a tutta la volontà impiegata; ma soprattutto al mio Manager Camillo concittadino e organizzatore di sfilate di moda ed eventi artistici. Lui mi ha aiutata, sostenuta, consigliata, incoraggiata tra sorrisi e frasi e battute scherzose, accompagnata in ogni scelta con grinta e motivazione.
Lui ha sempre creduto in me e se sono arrivata fin qui lo devo soprattutto grazie a lui e alla stima che ha nei miei confronti e la fiducia che ripone in me.
Mi ha fatto conoscere persone splendide tra cui la sua collaboratrice e ex modella Laika alla quale mi sono affezionata tantissimo e che ringrazio per avermi sempre consigliata. La ringrazio per avermi trasmesso tanti bei valori e l’amore verso la moda e insegnato che non serve avere una taglia 38 per essere una Miss ma che in fondo le Miss possono essere ragazze normali semplici e genuine con una testa sulle spalle e sogni nel cassetto.
Li ringrazio davvero per tutto, Spero di non deluderli mai e spero di continuare professionalmente a crescere con loro sotto ogni aspetto.
Ed ora si, posso dirlo forte: l’infermiera va a Miss mondo!
Redazione Nurse Times
Ultimi articoli pubblicati
- Asl VCO (Verbano-Cusio-Ossola): avviso pubblico per 20 posti da infermiere
- Management infermieristico nella gestione del monitoraggio della sedazione profonda tramite MASIMO SedLine
- Case di comunità, Fials Lombardia evidenzia le criticità e chiede un incontro urgente alla Regione
- Ccnl Sanità 2022-2024, Fials: “Basta parole, servono fatti. Proposte concrete per i lavoratori”
- Ccnl Sanità 2022-2024, Nursing Up: “È ora che il contratto valorizzi concretamente i lavoratori”
Lascia un commento