Il corpo umano è in grado di compiere movimenti significativi di braccia e gambe nei mesi successivi al decesso. Questo è il risultato della ricerca condotta dal team di scienziati australiani coordinato dalla drs. Alyson Wilson.
Tale scoperta, ottenuta dall’analisi delle sequenze video dei Timelapse ottenuti in oltre 17 mesi potrebbe risultare estremamente utile in svariati ambiti di medicina legale e per le investigazioni di polizia conseguenti ai casi di omicidio.
Il centro di ricerca nel quale proseguono le osservazioni è stato denominato “The Body Farm”, ovvero la “La fattoria del corpo umano”. È stato realizzato nel 2016 a Sydney, in occasione della nascita del progetto di ricerca tafonomica AFTER. Le attrezzature presenti al suo interno sono in grado di generare svariate condizioni ambientali e climatiche per riprodurre la scena di un crimine.
“Abbiamo potuto osservare come gli arti superiori compiamo movimenti significativi. I cadaveri, disposti con le braccia lungo i fianchi, a distanza di mesi assumevano posture nettamente differenti da quelle originarie”, ha spiegato Ms Wilson”
“Un braccio si è esteso completamente ritornando poi alla posizione originale dopo alcune settimane”
Ms Wilson, ricercatore medico della CQUniversity, supponeva ancora prima di iniziare lo studio che i cadaveri potessero compiere movimenti, ma non avrebbe mai potuto immaginare che ciò potesse accadere fino a 17 mesi dal decesso, come emerso dai filmati.
I cambi posturali compiuti dai corpi sono la conseguenza di fenomeni di accorciamento e contrazione dei legamenti e di disidratazione di muscoli e tessuti.
“Questa ricerca ha rappresentato un importante contributo nel campo della medicina legale aiutando a completare indagini relative a svariati omicidi”, spiega Ms Wilson.
I risultati ottenuti sono stati pubblicati nella rivista scientifica internazionale “Forensic Science International: Synergy”
“È estremamente importante per le vittime e per i famigliari delle vittime. In molti casi è in grado di dare voce per un’ultima volta alle persone che non sono più in vita”.
“Chiunque sarebbe esterrefatto se sapesse quanti movimenti compiono i cadaveri nei mesi successivi al decesso. Ringraziamo i 70 donatori che hanno deciso di donare il loro corpo alla scienza dopo essere morti”, ha concluso la ricercatrice.
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