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Riceviamo la tesi del dott. Mattia Di Poto, dissertata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, corso di laurea in infermieristica di Villa D’Agri (PZ)
Gentile Direttore di NurseTimes,
vorrei proporre ai suoi lettori il mio lavoro di tesi dal titolo “Le carenze del personale infermieristico nel SSN come conseguenza del suo definanziamento: indagine conoscitiva sulle principali criticità percepite dal personale infermieristico”
ABSTRACT
Il lavoro di tesi affronta un tema di grande attualità, ovvero le criticità che affliggono il sistema sanitario a causa delle carenze di personale venutesi a determinare a seguito del sostanziale definanziamento dovuto ai tagli trasversali e ai vincoli di bilancio che da oltre un decennio interessano il Fondo Sanitario Nazionale.
Le ripercussioni sul personale sono quelle maggiormente evidenti, comportando anche una serie di conseguenze che vanno dal diffondersi del fenomeno del burn-out e, soprattutto, di quello del demansionamento, che rappresenta un fattore di frustrazione per il personale infermieristico che si deve far carico di competenze non proprie del profilo, a scapito della crescita professionale e personale.
L’indagine che è stata svolta dal dr. Mattia Di Poto, laureatosi in Infermieristica nella seduta del 25/11/21, è stata coordinata dal Dr. Bruno Masino, docente di Organizzazione e Economia Sanitaria presso il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università Cattolica del Sacro cuore, sede di Villa D’agri (PZ).
Ha interessato tutto il territorio nazionale attraverso la somministrazione di un questionario a risposte multiple che ha voluto indagare il fenomeno e tuti i risvolti ad esso connessi.
La compilazione, su base volontaria, ha permesso di verificare come il personale infermieristico rispondente abbia mostrato un adeguato livello di conoscenza degli argomenti oggetto dell’indagine, avendo anche, sovente, avuto modo di vivere esperienze negative come il brun-out e il demansionamento, frutto di carenze di personale che sono diffuse in ogni ambito organizzativo e geografico, anche se con delle differenze.
La chiave di volta, oltre ad una seria politica di reintegrazione delle risorse umane, se la scelta è quella di voler garantire un sistema efficiente e al passo con gli altri Paesi del mondo occidentale, è anche quella di una crescita culturale e professionale, supportata dalle organizzazioni di categoria.
L’auspicio è, quindi, quello che quanto emerso dal lavoro possa essere elemento di riflessione di tutti, operatori, organizzazioni di categoria, ordini professionali e istituzioni, in modo da intervenire con una profonda riorganizzazione che possa essere al passo con i tempi e con i bisogni dei pazienti.
Redazione NurseTimes
Allegato
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