Home NT News Cancro del pancreas, sperimentata con successo innovativa terapia made in Italy con farmaco nanotecnologico
NT NewsRegionaliVeneto

Cancro del pancreas, sperimentata con successo innovativa terapia made in Italy con farmaco nanotecnologico

Condividi
Verona, l'Istituto del pancreas celebra i 3mila interventi eseguiti in 20 anni
Condividi

Uno studio veronese dimostra come nal-Iri (Onyvide), in combinazione con una fluoropirimidina, rappresenti il miglior trattamento per i pazienti interessati.

Il tumore del pancreas è una delle neoplasie più difficili da trattare, con prognosi spesso infausta. Ma per i pazienti italiani arrivano notizie positive. Il gruppo di ricerca veronese guidato da Davide Melisi, docente di Oncologia medica all’Università di Verona e responsabile dell’Unità operativa di Terapie sperimentali in oncologia dell’Azienda ospedaliera di Verona, ha infatti da poco iniziato una nuova sperimentazione clinica – lo studio Napan – per il trattamento dei pazienti affetti da carcinoma del pancreas avanzato divenuti resistenti alle terapie standard di prima linea.

Ampi studi randomizzati hanno dimostrato come il farmaco nanotecnologico di ultima generazione denominato nal-Iri (Onyvide), in combinazione con una fluoropirimidina, rappresenti il miglior trattamento per i pazienti interessati. “Il tumore del pancreas è la neoplasia umana maggiormente resistente ai trattamenti chemioterapici convenzionali – spiega Melisi –. Le nanotecnologie hanno dato a oggi i migliori risultati clinici sia nel trattamento dei pazienti di nuova diagnosi che in quelli già trattati, ma ad oggi in Italia non tutti i farmaci sono rimborsati”.

Continua Melisi: “In questi ultimi anni, il nostro team si è molto impegnato nello sviluppo di questo nuovo farmaco nanotecnologico a livello clinico con studi per pazienti di nuova diagnosi con malattia resecabile che avanzata; ma , anche, nell’identificazione di biomarcatori per la selezione dei pazienti che più probabilmente ne possano beneficiare. Questo anche grazie al sostegno della Fondazione Airc e di associazioni di pazienti come l’associazione Nastro Viola e l’associazione Voglio il Massimo”.

La sperimentazione clinica Napan è attiva nel reclutare pazienti a Verona nel Centro di Ricerche cliniche, Crc, dell’università scaligera. “Questo studio – conclude Melisi – rappresenta l’immediata traduzione in clinica dei nostri risultati di laboratorio. La ricerca nella mia unità è un continuo dialogo tra il laboratorio e i bisogni dei pazienti in clinica. I problemi che affrontiamo quotidianamente nel seguire i nostri pazienti rappresentano le sfide più urgenti da studiare in laboratorio. Contemporaneamente, i risultati preclinici alimentano il disegno di studi clinici che possano verificare nei pazienti le nostre ipotesi. Solo così è possibile sostenere quel circolo virtuoso teso a migliorare la conoscenza su queste patologie e l’aspettativa di vita dei nostri pazienti”.

Redazione Nurse Times

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
LazioNT NewsRegionali

Convegno “Universalità delle cure e sostenibilità dei Ssn in Europa”: appuntamento a Roma il 22 novembre

Nell’ambito delle iniziative correlate al Giubileo 2025, organizzate dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme...

LazioNT NewsRegionali

Ostia (Roma), uomo morto per possibile shock anafilattico: indagati tre medici del Centro Paraplegici

Tre medici sono indagati per la morte di Massimo Gialli, camionista 68enne,...

Emilia RomagnaNT NewsRegionali

Reggio Emilia, violenza in Pronto soccorso: 16enne prende a pugni due infermieri

Un episodio di violenza ai danni del personale sanitario si è verificato...