Nuova variante Covid: nel Nord Europa spunta Omicron 2. Si tratta della mutazione “sorella” di quella individuata per la prima volta in Sud Africa e che ora è maggioritaria in Italia, in modo particolare in Lombardia. Ma vediamo qualche informazione in più nel dettaglio: dalle origini, alla diffusione fino ai rischi.
Omicron 2, le origini
Non è ancora chiara l’origine della sottovariante Omicron 2 che, secondo alcuni ricercatori, sarebbe nata in India lo scorso dicembre (quasi l’80% dei casi ha questa sequenza) per poi diffondersi in Cina, Israele, Danimarca, Australia, Canada e Singapore. Ed ora anche nel Regno Unito. Sul suo profilo Twitter, Ashok Swain, professore del Department of Peace and Conflict Research ha parlato di alcuni casi scoperti nella città svedese di Uppasala: “Due casi di una nuova sottovariante di Omicron che si teme sia ancora più contagiosa sono stati scoperti dal Laboratorio Ospedaliero Universitario di Uppsala. L’altra nuova variante di omicron, chiamata BA.2, è stata trovata in Norvegia e Danimarca, che si è diffusa a Calcutta, in India“.
Boom in Nord Europa
In Europa, Omicron 2 starebbe preoccupando soprattutto la Danimarca, visto che nel Paese sta crescendo a discapito della Omicron ‘1’. Ma ha paura anche il Regno Unito: dopo la frenata dei casi (si era tornati sotto i 100mila casi giornalieri per la prima volta dal 21 dicembre) l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Paese ha infatti lanciato un primo allarme sulla sotto-variante Omicron con il rilevamento di 53 sequenze di un lignaggio inferiore denominato BA.2. In realtà si parlava vagamente già da dicembre di questo fenomeno e ad oggi la si chiama Omicron 2.
Le differenze tra Omicron 1 e Omicron 2
Essendo una sotto-variante di Omicron, BA.2 va considerata necessariamente una VOC (variante preoccupante), quindi altrettanto in grado di “bucare” i vaccini, anche se questa definizione è fuorviante, perché si è visto che gli anticorpi indotti dalle vaccinazioni continuano a rendere remota la possibilità di incorrere informe gravi di Covid-19. Come ripotato dal Business Standard “questa variante contiene più mutazioni di Omicron e potrebbe essere più violenta”. Inoltre, secondo gli esperti, la velocità di diffusione di Omicron 2 potebbe essere più alta della Omicron, già elevata di suo. Ma è chiaramente presto per fare valutazioni, non ci sono ancora elementi che possano infatti far pensare a una contagiosità differente, ad una capacità maggior di eludere i vaccini o una differente patogenicità, cioè gravità della malattia causata.
“No allarmismi”
La cosiddetta variante Omicron 2 che “si sta diffondendo in nord Europa potrebbe essere una sottovariante di Omicron che ha però, probabilmente, le sue stesse caratteristiche, e quindi non deve allarmare perchè il vaccino la copre”, ha commentato Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma. “La vaccinazione rende inoltre la stessa Omicron sintomatologicamente più leggera, ma va ribadito che per i non vaccinati può comunque portare alla necessità del ricovero in terapia intensiva”, ha avvertito. In generale, ha sottolineato Ciccozzi, “non credo che vedremo una variante più contagiosa di Omicron, ma è importante che la vaccinazione sia globale e omogenea in tutti Paesi per impedire l’insorgenza di ulteriori varianti”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Il Giorno
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