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Riceviamo la tesi del dott.ssa Defazio Bruna.
Egregio direttore di NurseTimes,
sono la dott.ssa Defazio Bruna, infermiera neolaureata presso l’Università di Foggia, polo distaccato di Barletta; vorrei condividere con voi la mia tesi con la speranza che possa essere d’aiuto per tutti i miei colleghi, per ridurre la sottostima del dolore pediatrico, incrementare la giusta valutazione del dolore e ridurre i tempi di quest’ultima così da poter migliorare la pratica assistenziale nei reparti pediatrici. La mia è una tesi di tipo sperimentale intitolata: “Dolore pediatrico: pianificazione e implementazione di una nuova scheda valutativa in età pre e post-verbale“.
Abstract
Premessa
Nella pratica clinica spesso avviene che il dolore pediatrico venga sottostimato da parte degli infermieri, a differenza dei genitori che invece tendono a sovrastimarlo. In questo studio, perciò, si è cercato di creare una nuova scala di valutazione del dolore pediatrico, che parta da quelle già esistenti, per cercare di valutate in maniera rapida ed efficace il dolore senza entrare in contatto con il bambino ma cercando di fare una valutazione “sulla porta “.
Obiettivo
Lo studio ha come obiettivo quello di ridurre la sottostima del dolore pediatrico tramite una valutazione rapida ed efficace, e che non necessiti dell’interazione diretta con il bambino da parte dell’operatore.
Materiali e Metodi
Per questo studio sono stati presi in considerazione 215 bambini da 0 a 96 mesi. L’indagine è stata svolta presso uno studio pediatrico di Andria, presso l’ufficio vaccinazioni di Andria e presso il reparto di pediatria e neonatologia dell’Ospedale di Barletta. Durante questo studio, si è osservato il dolore pediatrico sotto procedura, che poteva essere sia invasiva che non invasiva, valutando le diverse variabili prese in considerazione come il pianto, la consolabilità, l’espressione facciale e verbale, il tono muscolare, la postura ecc.
Queste variabili alla fine sono alla base della nuova scheda di valutazione che abbiamo realizzato. I dati sono stati elaborati mediante la statistica descrittiva ed inferenziale attraverso il Software SPSS19 DEMO con l’utilizzo dell’ANOVA univariata e il test di Bonferroni, poi abbiamo effettuato il test di ROC per valutare la sensibilità e la specificità del test, mentre per lo sviluppo dei restanti dati è stato necessario l’utilizzo del T-Test per campioni appaiati. Si è fissato l’intervallo di confidenza (IC) al 95%.
Risultati
Lo studio ha evidenziato una buona applicazione della nuova scheda valutativa che infatti ha una buona sensibilità e una buona specificità. Dunque, potrebbe essere applicata per poter permettere agli infermieri di effettuare una valutazione “sulla porta”, applicabile sia in bambini in età preverbale che in età post-verbale, riducendo così la sottostima del dolore.
Tramite il test di ROC abbiamo ottenuto una sensibilità pari al 23,02% e una specificità del 96,82% nell’interpretazione permissiva mentre in quella severa abbiamo ottenuto una sensibilità del 97,36% e una specificità del 25,40%.
Dai risultati emerge che la nuova scala valutativa ha una sensibilità e una specificità maggiore rispetto alle altre due scale ed è comunque fortemente specifica nell’interpretazione permissiva in quanto il valore è molto vicino ad 1, mentre è fortemente sensibile nell’interpretazione severa visto il valore molto vicino ad 1; ottenendo un “cut-off” da 1 a 7 dolore lieve e da 8 a 34 dolore moderato-forte.Nel test di ROC la scala PAT non è stata presa in considerazione in quanto non valutava l’intensità del dolore o la sua assenza o presenza come le altre scale, ma prendeva in considerazione i diversi approcci terapeutici in base al punteggio (manovre di conforto o somministrazione della terapia antalgica).
Conclusioni
La nuova scheda valutativa per il dolore pediatrico proposta permetterebbe un’adeguata valutazione del dolore, permettendo all’infermiere di poter osservare e misurare l’intensità del dolore nell’immediato, senza entrare in contatto con il bambino così da poter ridurre una sottostima del dolore e migliorare la pratica assistenziale. In questo modo si andrà dunque, a ridurre e/o eliminare il fattore ansia e stress nel bambino causato dalla presenza dell’operatore che in qualche modo può interferire con la percezione del dolore stesso.
Defazio Bruna
Allegato
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