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Un eroe dalle sue fragilità: infermiere resiliente durante l’emergenza sanitaria Covid-19. Un’indagine conoscitiva

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Un eroe dalle sue fragilità: infermiere resiliente durante l’emergenza sanitaria Covid-19. Un’indagine conoscitiva
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Riceviamo la tesi del dott.ssa Maria Orsola Barbato dissertata presso l’Università degli Studi di Tor Vergata.

Abstract

In questa tesi, l’obiettivo principale sarà quello di misurare quanto l’emergenza Covid-19 abbia inciso sullo stile e sulla qualità di vita degli infermieri coinvolti, andando in primis a conoscere da vicino il nuovo coronavirus, il modo in cui si è diffuso in tutto il mondo e le complicanze che esso comporta.

In questo modo si è potuto indagare principalmente le capacità di resilienza del personale sanitario in questione durante l’emergenza sanitaria SARS CoV-2.

La tesi è composta da cinque capitoli, dove nel primo capitolo troveremo affrontato in modo esaustivo il concetto di resilienza, i vari modelli teorici esistenti soffermandoci principalmente sul modello di Richardson et al., (1990), sarà esposto il concetto di resilienza in ambito infermieristico e le varie strategie per aumentarne i livelli.

Nel secondo sarà affrontato l’excursus temporale del nuovo coronavirus, (da essere circoscritto in una piccola cittadina, a diventare una vera e propria pandemia), le complicanze e tutte le procedure utilizzate per fronteggiarlo.

Sarà illustrata inoltre l’assistenza infermieristica erogata al paziente Covid positivo o sospetto e il protocollo Covid-19 vigente.

Nel terzo capitolo saranno trattate tutte le complicanze psicologiche dell’infermiere dovute alla situazione di emergenza data dal SARS-CoV2, quali: disturbo da Stress Post-traumatico, Burn-out e Coping, sarà esposta l’associazione tra Coping e Resilienza, in più saranno elencate le varie strategie di Coping.

Nel quarto capitolo troveremo la revisione della letteratura “L’infermiere che sviluppa resilienza ha una maggiore capacità di adattamento allo stress legato al Covid-19 “.

L’obiettivo principale della revisione è stato quello di andare a valutare la capacità di adattamento allo stress dell’infermiere in seguito allo sviluppo della resilienza in epoca Covid-19. Numerosi sono stati gli studi trovati in merito durante la ricerca esplorativa, ma i più pertinenti e quindi analizzati sono stati quattordici.

Ed infine, nel quinto capitolo, troveremo l’indagine conoscitiva, fulcro di questo elaborato tesi.

Per resilienza s’intende: “la capacità acquisita e/o comunque sviluppata da un individuo di resistere, affrontare e risollevarsi prontamente dalle avversità che la vita gli riserva”

Il concetto di “resilienza” deriva dal latino <<solio>>, rimbalzare e <<insĭlio>>, risalire, è conosciuto sin dai tempi più lontani, studiato ed analizzato in molteplici discipline.

All’interno dell’elaborato il concetto di resilienza è stato analizzato attraverso un’indagine conoscitiva sottoforma di un questionario a risposta chiusa, costituito da 15 items dove l’infermiere deve rispondere su una scala Likert a cinque passi (da “per niente d’accordo” a “del tutto d’accordo”).

Lo strumento è costituito da tre dimensioni:

  • Reintegrazione con Perdita o Disfunzionale;
  • Reintegrazione Resiliente;
  • Ritorno all’Omeostasi.

Lo strumento è ispirato al modello di Richardson et al. (1990).

Il questionario è stato somministrato al personale infermieristico impiegato nei reparti dell’area Covid-19, Sub-intensiva, Area medica, Area chirurgica, Area critica, Materno infantile, per via telematica in diversi ospedali italiani.

Tali unità operative, inquadrano un ambiente professionalmente provato dall’attuale pandemia in atto, in quanto, il professionista infermiere soprannominato “eroe”, ha giocato e sta giocando un ruolo fondamentale su diversi fronti nel dover gestire situazioni ad alta complessità assistenziale alle quali non era pronto ed abituato.

Improvvisamente i reparti e la routine ospedaliera cambiano, gli infermieri si trovano a mettere in pratica procedure poco utilizzate nella quotidianità, come ad esempio ventilazione invasiva, la manovra di pronazione e tante altre.

 Cambia soprattutto, il modo di rapportarsi con i pazienti, in quanto entrano in gioco i fattori emotivi e umani.

Gli infermieri iniziano a vivere una situazione più grande di loro, vedono questo nuovo coronavirus come una forza centripeta, dove, nonostante tutti gli sforzi, non riescono ad opporsi ad essa.

Entrano in un vortice di emozioni negative, si sentono impotenti di fronte a questa forza, sono demotivati e frustati nello svolgere il proprio lavoro, in quanto non vedono una via di fuga da questa situazione.

In riferimento a quanto espresso all’interno dell’elaborato, verranno analizzate quelle che sono le percezioni e le sensazioni dell’infermiere, la capacità di quest’ultimo di far fronte e adattarsi ai cambiamenti, alle situazioni stressanti, agli eventi negativi, e il suo grado di resilienza.

 I risultati ricavati della ricerca andranno ad ampliare e a rafforzare i dati già esistenti presenti in studi precedentemente condotti.

“Sei bella.

La mascherina che indossi non copre i tuoi occhi.

Sei bella per quello a cui rinunci, per il coraggio che inventi, per le parole che trovi e la speranza che mostri anche quando tutto sembra crollare.

Sei bella per la primavera che porti in questo gelo che insiste, per la vita che cerchi oltre i muri di un deserto di guerra, per i sorrisi che proteggi tra la paura ed il sogno.

Sei bella perché sai, con tutto l’amore che puoi, che non c’è inverno che non si arrenda alla forza di un albero in fiore”. (Angelo De Pascalis)

A volte per fronte alle avversità che la nostra professione ci riserva, non ci resta che essere resilienti al fine di non soccombere, in quanto solo grazie a quest’ultima saremo in grado di accrescere e rafforzare le nostre competenze, erogando, di conseguenza un’assistenza eccellente al paziente, raggiungendo il più alto grado di benessere individuale.

Maria Orsola Barbato

Allegato

Tesi: “Un eroe dalle sue fragilità: infermiere resiliente durante l’emergenza sanitaria Covid-19. Un’indagine conoscitiva”.

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