Ecco cosa prevede la bozza definita sulla base degli ultimi incontri all’Aran.
Gli ultimi tavoli all’Aran sul rinnovo dei contratti di infermieri, oss e altre categorie della sanità, a esclusione dei dipendenti medici (544mila le persone interessate), svolti in presenza dei sindacati di categoria, hanno prodotto aumenti degli stipendi base da 54 a 98 euro. L’accordo vale 1,015 miliardi di euro e contiene aumenti degli stipendi da tabellare, indennità perequativa, bonus per l’emergenza Covid e arretrati per il mancato rinnovo del triennio 2019-2021.
Nella bozza del rinnovo contrattuale la quota degli aumenti nei cedolini riguarda gli stipendi del tabellare. La posizione più bassa avrebbe 54,5 euro lordi in più per 13 mensilità. Quella più elevata arriverebbe invece a 98,1 euro. Gli stipendi arriverebbero così a 18.131,89 euro lordi l’anno per la posizione economica meno elevata e a 32.081,46 euro lordi l’anno per quella più alta (DS 6).
A tali aumenti andranno sommati i differenziali stipendiali, ossia le nuove promozioni economiche in sostituzione delle progressioni verticali, che vanno a premiare l’esperienza professionale dei dipendenti sanitari, livellando i redditi con quelli di altri dipendenti pubblici. Gli aumenti degli stipendi dettati dai differenziali vanno da 500 a 600 euro lordi l’anno per le aree più basse. Per la cosiddetta terza area si toccano gli 850 euro, mentre si potrà arrivare alla cifra di 1.000 euro per la quarta area, ossia per le categorie più alte (professionisti sanitari e funzionari).
A queste voci dovrebbe aggiungersi, una tantum, anche il bonus per l’emergenza Covid, già previsto a fine 2020 dal Governo Conte-bis, ma rimandato per arrivare prima al rinnovo del contratto, e dunque tanto atteso da infermieri e oss. I fondi a disposizione dell’indennità di “specificità infermieristica” sono pari a 355 milioni di euro per le professioni infermieristiche, ai quali si aggiungono ulteriori 100 milioni per le altre professioni. Stando all’ultima bozza di rinnovo del contratto di infermieri e oss, le cifre vanno da un minimo di 62,81 euro lordi al mese per l’area degli operatori (la categoria più bassa) ai 66,97 euro per gli assistenti, e arrivano a 72,79 euro per i funzionari e per i professionisti.
Proprio il ritardo nel rinnovo dei contratti di per il triennio 2019-2021 porterà con sé anche gli arretrati. Immaginando che, nella migliore delle ipotesi, il rinnovo arrivi in tempo per avere gli aumenti di stipendio e gli arretrati nella busta paga di maggio 2022, infermieri e oss otterrebbero una tantum anche gli arretrati nello stesso cedolino. Si tratta di somme stimate tra 1.200 euro per le categorie sanitarie più basse e 2.200 euro per quelle più alte.
Redazione Nurse Times
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