Il sindacato ha organizzato un presidio di protesta davanti all’Ospedale Maggiore.
“In pandemia eroi, oggi dimenticati”. Così recitava uno dei cartelli affissi all’ingresso dell’Ospedale Maggiore di Parma, nel corso del presidio organizzato da Fp Cisl Parma, che andrà avanti almeno fino a domani per protestare contro il taglio degli stipendi al personale sanitario paventato per il prossimo autunno.
“Durante l’incontro del 1° giugno ci è stato detto che c’è un problema sui fondi contrattuali dell’Azienda ospedaliera – ha dichiarato Giovanni Oliva, segretario del comparto Sanità di Fp Cisl Parma -. Ciò comporterebbe un taglio della parte accessoria dello stipendio. Il sindacato ha il dovere di muoversi, perché i nostri lavoratori non meritano tale trattamento. Soprattutto dopo che l’ospedale è stato Covid center. L’assessorato regionale alla Salute ci deve risposte. Parma non deve essere più la cenerentola della regione: siamo i lavoratori perggio pagati dell’Emilia Romagna”.
Il sindacato esprime anche preoccupazione in merito alle conseguenze della carenza di personale che affligge Ausl e Azienda ospedaliero universitaria. “La mancanza di tutti i profili professionali (biologi e tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, infermieri, oss e persino ausiliari, che solitamente sono figure reperibili dal centro per l’impiego tramite un semplice bando) – sostiene Oliva – costringe a saltare di continuo i turni di riposo e impone orari straordinari che impattano negativamente sul fondo dei dipendenti. Da mesi scriviamo e palesiamo questa situazione, ottenendo risposte assurde, nelle quali la Regione dichiara di aver sbloccato le assunzioni ma, di fatto, non arriva nessuno”.
Oliva considera che, con l’arrivo del periodo delle ferie, uscirà in media il 20% dei lavoratori: “Chi li sostituirà? Lo scenario che si prospetta sarà più lavoro e meno stipendio, davvero fuori dalla realtà. Infatti l’altra nota dolente è proprio la minor retribuzione, perchè I fondi contrattuali dei dipendenti, che noi discutiamo normalmente nelle trattative aziendali, sono in grosse difficoltà e rischiamo di dover fare scelte difficili, alle quali non vogliamo assolutamente arrivare. Parliamo di una sanità dove da oltre due anni chi ci lavora è sotto pressione per la pandemia, si difende con ‘tute da palombaro’ e rischia ogni giorno di ammalarsi. Dopo gli elogi, gli infermieri eroi e tutto il resto, ecco che arrivano i tagli agli stipendi. Troppo grave, questa situazione”.
Il responsabile provinciale Fp Cisl Parma rimarca anche la condizone psicologica dei professionisti: “In questi giorni si fa fatica a sostenere il morale delle persone, soggette a riorganizzazioni continue e cambi di programma in corso d’opera. Tutti gli operatori, idistintamente, hanno dimostrato fortissimo senso di responsabilità in una fase davvero complicata da gestire. E la stessa responsabilità oggi la chiediamo a voce alta a chi amministra la Regione, perchè crediamo che in ambito sanitario rientrare nei bilanci non deve significare tagliare il personale. Ci chiediamo come questa Regione e le aziende intendano affrontare quella che dovrebbe essere la nuova sanità, con le case di comunità, l’infermiere di famiglia e tutto il resto. Con quali risorse?”.
La Cisl Fp sta valutando attentamente le azioni da mettere in campo. “Il tutto con senso di respondabilità, ma con fermezza – conclude Oliva –. La nostra azione dipende dalle risposte che avremo, se le avvremo, nei prossimi giorni, e dovranno essere risposte vere, non maifestazioni d’intenti. A noi servono fatti concreti, non parole al vento per apparire meglio di quanto si stia realmente dimostrando”.
Redazione Nurse Times
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