Sulle colonne de La Stampa il racconto di un’umiliante esperienza vissuta da paziente.
Ricoverato per un banale intervento al menisco e trattato senza un briciolo di umanità perché in sovrappeso. Un problema che, a detta del personale sanitario, rendeva complicata un’operazione in teoria semplice come trovare la vena per una flebo. Non può passare inosservata la denuncia dello scrittore Stefano D’Andrea, che sulle colonne de La Stampa, ha raccontato l’umiliante esperienza vissuta in ospedale. Di seguito un estratto dell’articolo, pubblicato da D’Andrea anche sul suo profilo Facebook.
“Sono ricoverato per un niente di che. Due buchini per togliere un menisco rotto. Routine. L’infermiera, per mettermi l’accesso per antidolorifici, flebo e antibiotici, ci sta mettendo dieci minuti. E ogni buco che sbaglia sul dorso della mano, è accompagnato da un suo commento sussurrato a pochi centimetri dal mio orecchio. Io capisco che crede che sia sordo.
Un nugolo di persone giravano per i corridoi. Parlavano di me come se non fossi lì: ‘Come va l’ipoteso? E questo come lo spostiamo?’. Dovevo essere traslato dal letto con le ruote al tavolo operatorio: ‘Come lo prendiamo?’. Volevo essere d’aiuto, ma era chiaro che non ero più nulla. Mi avevano incrociato le braccia sul petto e io così le tenevo, osservando più che altro il neon sul soffitto. Poi una mi si rivolge dal mio lato sinistro, dandomi del tu: ‘Devi dimagrire, però, eh’.
Confesso che non è la prima occasione in cui mi sento dare un suggerimento del genere. Solo che stavolta era con rabbia. E io ho detto che mi dispiaceva di essere grasso. Che mi scusavo. E non ho detto: ‘Guardi che il dottor Gerri, di fianco a lei, quello col bisturi e il potere, pesa più di me. Come mai non rompe i coglioni a lui, invece che a me, se è così nervosa?’. No, ho solo detto che mi scusavo di essere un ‘ciccionedimmerda’. Che forse era per quello che non avevano trovato la vena. E mi sono dispiaciuto. E ho detto che sarei dimagrito per il prossimo menisco”.
Chi è Stefano D’Andrea – Nato a Milano nel 1967, da anni scrive con Matteo Caccia i programmi di storytelling delle 16 su Radio 24, fra cui Voi siete qui, la prima News&Talk italiana. È web editor e ghostwriter. Dal 2000 al 2007 ha insegnato Sociologia della comunicazione all’Università Iulm di Milano ed è stato per anni insegnante di sostegno per bambini con problemi familiari. Idea e realizza Umani a Milano, la versione milanese di Humans of New York, una collezione di ritratti fotografici che è diventata un “gigantesco processo di autocoscienza di una città, un giorno alla volta”.
Redazione Nurse Times
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