Il termine per accedere a una quota del Fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (15 milioni di euro) scade sabato 4 marzo.
Sabato 4 marzo scade il termine entro il quale i famigliari superstiti degli esercenti le professioni sanitarie, degli assistenti sociali e degli operatori socio-sanitari impegnati nelle azioni di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 possono chiedere la speciale elargizione a carico del Fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. La domanda va presentata tramite lāInail, anche se i sanitari scomparsi non erano iscritti allāIstituto previdenziale.
La platea degli aventi diritto comprende non solo vedovi/e e orfani, ma pureĀ coniugi (anche uniti civilmente)Ā eĀ figli (senza limiti dāetĆ )Ā nonchĆ©, in mancanza di coniuge o figli, iĀ genitori del sanitario deceduto. Requisito essenziale ĆØ che il medico, l’infermiere, lāodontoiatra o altro sanitario siaĀ deceduto per aver contratto il Covid-19Ā mentre era in attivitĆ durante il periodo dellāemergenza pandemica (dal 31 gennaio 2020 al 31 marzo 2022), anche se la morte sia avvenuta dopo (comunque entro il 28 dicembre 2022). OccorrerĆ quindi dichiarare esplicitamente che āil decesso ĆØ avvenuto per effetto diretto/concausa del contagio da Covid-19ā. Non sono previsti limiti di reddito.
La domanda puĆ² essere presentata, anche da un delegato, attraverso il sitoĀ dell’Inail,Ā accedendo al servizio online denominato āSpeciali elargizioni familiari vittime Covid-19ā. L’accesso ĆØ possibile solo con Spid, carta dāidentitĆ elettronica o Cns (Carta nazionale dei servizi). Vanno allegate: documentazione comprovante il titolo professionale del lavoratore deceduto (es. tesserino dellāOrdine); documentazione comprovante lo svolgimento dellāattivitĆ professionale da parte del deceduto nel periodo dellāemergenza pandemica oppure contratto di lavoro; documentazione comprovante il contagio da Covid-19 tra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2022.
Lāimporto dellāelargizione sarĆ calcolato successivamente, dividendo i 15 milioni di euro del Fondo per il numero di domande accolte. La somma sarĆ esentasse (non concorrerĆ alla formazione del reddito complessivo) e si potrĆ cumulare con altri sussidi o prestazioni ai quali i beneficiari abbiano (o abbiano avuto) diritto.
Pur non essendo parte del procedimento, l’Enpam ĆØ disponibile a offrire assistenza per lāeventuale documentazione da allegare alla domanda (ad esempio quella comprovante che il sanitario deceduto era iscritto in quel periodo). Per richiedere assistenza ĆØ possibile scrivere aĀ [email protected]Ā (servizio attivo normalmente fino alle ore 13 del venerdƬ).
āQuesta misura ĆØ un atto di giustizia per tutti i colleghi deceduti combattendo il Covid a mani nude – dice Alberto Oliveti, presidente dellāEnpam –.Ā Lo Stato si era fatto carico solo di una parte dei caduti sul lavoro e oggi pone rimedio,Ā almeno simbolicamente, includendo non solo i familiari dei dipendenti scomparsi, ma anche dei liberi professionisti e dei convenzionati.Ā Resta fermo il nostro sostegno a ulteriori iniziativeĀ per riconoscere un giusto ristoro anche a tutti i medici che, pur sopravvissuti al Covid, hanno subito conseguenze di lungo periodo e per risarcire in modo piĆ¹ adeguato diversi famigliari superstiti ancora poco aiutatiā.
Redazione Nurse Times
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