Il dispositivo vaginale in silicone che rilascia l’antivirale dapivirina è usato per la profilassi pre-esposizione (PrEP).
Nuovi studi presentati alla Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI) 2023 di Seattle attestano la sicurezza dell’impiego nel terzo trimestre di gravidanza e in allattamento dell’anello vaginale in silicone che rilascia l’antivirale dapivirina, usato per la profilassi pre-esposizione (PrEP) dell’Hiv. Sempre da questi studi giunge ulteriore conferma della sicurezza dell’assunzione quotidiana della PrEP per via orale anche durante la gravidanza.
I dati degli studi di fase III di Ring Study e ASPIRE avevano già mostrato che questo dispositivo era in grado di ridurre il rischio di infezione da Hiv di circa il 30%. Da analisi successive è poi emerso che l’anello, da sostituirsi una volta al mese, nelle donne che lo usavano correttamente e regolarmente poteva ridurre il rischio di infezione fino al 75%. Alle partecipanti rimaste incinte nel periodo dello studio l’anello è stato prontamente rimosso per timore che insorgessero effetti collaterali, ma i dati relativi a queste 240 donne non mostrano alcun aumento di rischio di complicanze gravidiche e perinatali a causa dell’impiego del dispositivo al momento del concepimento.
Per lo studio DELIVER sono state arruolate donne in stato di gravidanza di età compresa tra i 18 e i 40 anni in Uganda, Malawi, Zimbabwe e Sudafrica. Le partecipanti sono state randomizzate per usare l’anello vaginale o assumere la PrEP orale quotidiana. Lo studio ha adottato un approccio in tre fasi, arruolando prima 150 donne in stadio avanzato di gravidanza, e perciò a minor rischio di sviluppare reazioni indesiderate ai farmaci: quelle alla 36esima settimana. Dopo che un gruppo di revisori indipendenti non ha riscontrato problemi di sicurezza per questo gruppo, è stata avviata una seconda coorte di 157 partecipanti tra la 30esima e la 35esima settimana, e successivamente altre 250 donne tra la 12esima e la 29esima. Sia l’anello che la PrEP orale quotidiana si sono dimostrati sicuri.
Uno studio complementare, denominato B-PROTECTED, ha invece esaminato i livelli di farmaco nel sangue e nel latte materno, accertando che l’impiego dell’anello e l’assunzione della PrEP orale sono sicuri anche durante l’allattamento al seno.
Gli enti regolatori di Sudafrica, Uganda e Zimbabwe hanno già dato il via libera all’impiego dell’anello. Questi e altri Paesi africani prevedono di includere il dispositivo negli studi pilota di implementazione, insieme alla PrEP orale e iniettabile. Gli autori di questi studi ritengono che i dati da loro raccolti dovrebbero essere di incoraggiamento per i responsabili degli enti regolatori e i decisori politici, affinché decidano di ampliare l’offerta dell’anello vaginale anche alle donne in gravidanza e in allattamento.
Redazione Nurse Times
Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes. NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes
- Asl VCO (Verbano-Cusio-Ossola): avviso pubblico per 20 posti da infermiere
- Management infermieristico nella gestione del monitoraggio della sedazione profonda tramite MASIMO SedLine
- Case di comunità, Fials Lombardia evidenzia le criticità e chiede un incontro urgente alla Regione
- Ccnl Sanità 2022-2024, Fials: “Basta parole, servono fatti. Proposte concrete per i lavoratori”
- Ccnl Sanità 2022-2024, Nursing Up: “È ora che il contratto valorizzi concretamente i lavoratori”
Lascia un commento