Nel dibattito sulla riforma del sistema di emergenza-urgenza si inserisce il dottor Riccardo Ristori, la cui posizione rappresenta un’eccezione rispetto a quella generalemente assunta dai colleghi e dai sindaci.
L’acceso dibattito, non privo di polemiche, sul riordino del sistema di emergenza-urgenza in capo all’Asl Toscana Nord Ovest si arricchisce di un nuovo capitolo. Dapprima le raccolta di firme promosse dai sindaci contro l’infermiere sulle ambulanze e l’iniziativa del primo cittadino di Cecina, Samuele Lippi, autore di un ordinanza che intimava all’Azienda sanitaria di garantire la presenza di un medico (considerata “imprescindibile”) a bordo dei mezzi di soccorso. Poi la replica di Opi Pisa e Nursind Pisa, che hanno chiesto maggior rispetto per la professionalità degli infermieri. E ora l’intervento di Riccardo Ristori (foto), fino poco tempo fa medico del 118 a Cecina, la cui posizione rappresenta un’eccezione rispetto a quella generale dei colleghi.
Non è la prima volta che il dottor Ristori interviene a sostegno di una riforma (leggi il nostro articolo del 2020) dell’organizzazione del sistema di emergenza-urgenza che preveda l’introduzione dell’automedica (medico più infermiere) e dell’ambulanza infermieristica. Stavolta l’ha fatto sui social, pubblicando con una sorta di intervista doppia nella quale lui, medico, e un infermiere del 118 spiegano cosa dovrebbero fare, da protocollo, in caso di arresto cardiaco, di dolore toracico suggestivo di infarto, nonché in caso di ictus e di trauma maggiore. E invitando a riflettere sul fatto che nelle patologie tempo-dipendenti sia fondamentale la presenza di un sanitario, medico o infermiere che sia. In realtà lui stesso ammette che qualche differenza esiste, “ma molte di queste sono legate a protocolli e norme legislative che non sono adeguate ai tempi e alla professionalità degli infermieri”.
Già nel 2019 Ristori aveva raccontato dell’intervento di un’ambulanza infermieristica che in estate fa base a Marina di Castagneto. In quell’occasione il medico era impegnato su un intervento, quando arrivò la chiamata per un problema cardiaco e la centrale inviò il mezzo più vicino, ossia un’ambulanza con infermiere. “L’infermiere competente, insieme alla sua squadra, ha riportato in vita il paziente con compressioni toraciche di alta qualità, i giusti presidi e una scarica con defibrillatore – diceva all’epoca -. Come da protocollo, la centrale operativa ha inviato l’ambulanza medicalizzata in supporto, ma, quando io sono arrivato, era rimasto poco da fare: giusto una terapia di seconda linea per un’efficace stabilizzazione. Non ci fosse stata l’infermieristica, non saremmo stati lì, sorridenti. Le ambulanze con infermieri competenti sono il futuro del soccorso di alta qualità”.
Nel dicembre scorso è arrivata la delibera regionale che ha “imposto” un cambio di rotta nel sistema di emergenza-urgenza. Un cambio di rotta che trova pienamente d’accordo il dottor Ristori: “Questa riforma, in grande ritardo, nasce da un problema che nessuno finora ha cercato di risolvere: non ci sono medici per l’emergenza!”.
Redazione Nurse Times
Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes. NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes
- Sanità al collasso: medici, infermieri, oss e professionisti in sciopero il 20 novembre
- Robert F. Kennedy Jr. nominato da Trump alla Salute: il leader no vax guiderà la sanità americana
- Prevenire le lesioni da pressione: il 21 novembre torna la Giornata Internazionale STOP Pressure Ulcers
- Convegno “Universalità delle cure e sostenibilità dei Ssn in Europa”: appuntamento a Roma il 22 novembre
- Ostia (Roma), uomo morto per possibile shock anafilattico: indagati tre medici del Centro Paraplegici
Lascia un commento