Lo rivela l’aggiornamento del documento “Il personale del Servizio sanitario nazionale”
L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha pubblica un aggiornamento del documento “Il personale del Servizio sanitario nazionale”, approfondendo vari aspetti: il numero di personale dipendente, la composizione, il tasso di turnover, la media nel decennio 2010-2019 e la “gobba” pensionistica, i dati sulle scuole di specializzazione in medicina e il numero di medici e infermieri emigrati all’estero. Nel report è possibile visionare anche il rapporto tra cittadini assistibili e numero di medici di medicina generale (MMG) per Regione e un’ipotesi di spesa per personale anno 2022.
In generale emerge che nel 2021 il personale dipendente del Ssn ammontava a 670.566 unità, composto per il 68,7% da donne e per il 31,3% da uomini. Rispetto all’anno precedente il personale del 2021 risultava aumentato di 6.097 unità, e di 21.223 rispetto al 2019. Rispetto al 2019 il personale del 2020 risultava aumentato di 15.126 unità.
Ecco altri dati interessanti:
- Le unità con profilo infermieristico costituiscono con un numero assoluto di 279.837 unità, il 41,7% del totale del personale del Ssn. Il personale sanitario non dirigente di profili diverso da quello infermieristico è costituito da 69.098 unità, che sommato al personale sanitario infermieristico arriva a un totale di 348.935 unità.
- Il protrarsi del blocco delle assunzioni fino al 2018 nelle Regioni in piano di rientro, oltre al tasso di turnover negativo ha avuto quale conseguenza un innalzamento dell’età media dei professionisti con impatto sulle quiescenze. Infatti, i medici dipendenti del Ssn che andranno in pensione nel quinquennio 2022- 2027 sono circa 29.331, mentre per il personale infermieristico i pensionamenti sono stimati in 21.050.
- Considerando un tasso di successo di completamento del corso di studi in Infermieristica pari al 75%, è stato stimato che il numero di infermieri formati nel 2026 e disponibili dal 2027 sarà pari a circa 61.760.
- Secondo l’Ocse, negli ultimi tre anni disponibili – 2019, 2020 e 2021 – sono all’estero 21.397 medici e 15.109 infermieri (manca il dato della Germania, dove, secondo altre stime, sono al lavoro circa 2.700 infermieri italiani). Sembrerebbe che dopo l’emergenza Covid il flusso di medici e infermieri che hanno scelto di lavorare fuori dall’Italia si è ridotto, probabilmente per la fase di reclutamento messa in atto dalle regioni per colmare le carenze evidenziate soprattutto con la pandemia. Nel 2021 infatti risultavano all’estero poco più di 4mila medici contro circa il doppio degli anni precedenti, mentre sono emigrati all’estero circa 3.800 infermieri contro i 6mila degli anni precedenti. Dal 2000 al 2018 l’emigrazione all’estero è andata via via aumentando soprattutto negli anni subito successivi al blocco dei contratti e ai primi blocchi del turn over.
- Il numero totale dei medici per abitante in Italia è superiore alla media dell’Ue (4,0 rispetto a l 3,8 per 1.000 abitanti), mentre impiega meno infermieri rispetto a quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale, presentando un gap di 2,6 infermieri ogni 1.000 abitanti rispetto alla media europea. Mancherebbero rispetto alla media europea 148.366 infermieri.
Documento: Il personale del Servizio sanitario nazionale – Approfondimento marzo 2023
Redazione Nurse Times
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