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Piemonte, i sindacati infermieristici: “Servono 5mila assunzioni”

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Piemonte, i sindacati infermieristici: "Servono 5mila assunzioni"
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I sindacati degli infermieri a colloquio con Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte, per parlare di assunzioni e re-internalizzazioni dei servizi.

“L’11 luglio nascerà l’Osservatorio per la sanità pubblica, che vede coinvolte istituzioni, rappresentanti di categoria e direttori delle Asl. L’incontro con il presidente Cirio (in programma oggi, ndr) è l’occasione per riempirlo di contenuti. È il tempo di agire». Così Massimo Esposto, segretario generale di Fp Cgil Piemonte, alla vigilia dell’incontro tra il governatore Alberto Cirio e i sindacati delle categorie infermieristiche per parlare di assunzioni e re-internalizzazioni dei servizi.

“Diciotto mesi fa abbiamo avviato un lavoro di ricognizione e trattativa molto importante, che ci ha permesso di definire le criticità e focalizzarci sugli obiettivi – ha aggiunto Esposto -. Adesso vanno portati a casa i risultati”. Dello stesso parere Francesco Coppolella (Nursind Piemonte), che ha sottolineato come siano “almeno 5mila le risorse di cui abbiamo bisogno in Piemonte per garantire il turnover del personale e soddisfare il bisogno di assistenza dei cittadini piemontesi”.

Marcia della salute

Motivazioni espresse anche durante la “marcia della salute”, organizzata il 27 maggio dal Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure, nato la scorsa primavera per “denunciare le carenze della sanità pubblica e l’aumento della spesa privata” e formato da una cinquantina di sigle sindacali e associative del territorio, tra le quali Libera Piemonte, Anaao, Fimmg, Ordine dei medici di Torino, Cgil, Fials, Nursind, Nursing Up, Federconsumatori, Opi Torino, Tribunale dei Diritti del Malato, Casa delle Donne e Se Non Ora Quando.

“Difendere il sistema sanitario pubblico e denunciare la politica sanitaria attuata negli ultimi anni dalla Regione: taglio dei posti letto, blocco del turnover degli operatori sanitari, mancanza di una politica dei servizi territoriali adeguata, incapacità di risolvere il problema delle lunghissime liste d’attesa”, spiegava il Comitato durante il comizio organizzato al termine della manifestazione, mentre denunciava anche “una spesa per la sanità privata costantemente in crescita, la riduzione delle prestazioni da parte del pubblico, l’allungamento delle liste d’attesa”.

E non è tutto. Per gli aderenti al Comitato, in Piemonte, “per spesa privata in sanità oggi si spendono 2,96 miliardi contro i 2,19 del 2016”. Una crescita che, in 5 anni, rischierebbe di toccare quota “+19,1%”.

Quanto spendono le famiglie

Gli organizzatori della protesta del 27 maggio, alla quale hanno partecipato 11mila persone, hanno tracciato anche un quadro socio-demografico sui tipi di accesso alla sanità del territorio: l’aumento dell’età media maggiore di 65 anni, che rende il Piemonte tra le regioni d’Italia più anziane; lo stato socio-economico delle famiglie operaie, dove si spenderebbe “il 30% in meno di quanto messo a budget dalle famiglie di dirigenti, quadri, impiegati, imprenditori”; il reddito, “che consente alle famiglie con budget mensile sopra i 3.600 euro (il 20% delle famiglie piemontesi) di spendere oltre quattro volte di più delle famiglie con budget inferiore a 1.300 euro al mese”.

Stando agli ultimi numeri (dati Istat dal 2019 a oggi), poi, in Piemonte verrebbero eseguite a pagamento il 45% delle visite specialistiche: il 36% come “privato puro”; il 9% ricorrendo ad assicurazioni; il 27% con la sanità pubblica e totalmente gratuite per diritto ad esenzione; il 28% nel pubblico me pagando il ticket. E anche il 24% degli accessi diagnostici sarebbe a pagamento: 16% privato puro; 8% spesa assicurativa; 35% pubblico gratuito con esenzione; 41% pubblico con ticket.

Le prestazioni più richieste

Non solo. “Le prestazioni più richieste sono le visite ginecologiche e in maternità le ecografie ginecologiche e i controlli si pagano – ha denunciato infine il Comitato -. Il tasso di accesso a visite specialistiche private è del 48%, del 41,5% quello alla diagnostica”. Dati che porterebbero “la spesa privata complessiva a valere, solo in Piemonte, oltre 1,126 miliardi di euro”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Corriere della Sera

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