L’aumento del fabbisogno di medici specialisti era uno dei punti all’ordine del giorno nella seduta di ieri. Soddisfatto Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e assessore alla salute dell’Emilia-Romagna.
“È una buona notizia. Rispetto al precedente accordo del 3 giugno 2021 c’è stato per l’anno accademico in corso un aumento di 2.445 unità di medici specialisti. Si tratta della rideterminazione del fabbisogno di medici specialisti 2022/2023 e della rivalutazione del fabbisogno regionale di medici specialisti per singola specializzazione 2022/2023″. Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e assessore alla salute dell’Emilia-Romagna, commenta così il via libera all’aumento del fabbisogno di medici specialisti deciso dalla Conferenza Stato-Regioni.
“È un incremento significativo – prosegue Donini -, che tiene conto della crescente domanda di figure professionali all’interno del Ssn. È una buona risposta alle esigenze di personale sanitario più volte evidenziata. È un accordo importante, perchè permette di rispondere con efficacia alle esigenze di salute dei cittadini grazie alla qualità del lavoro di nuovi professionisti”.
Erano nove i provvedimenti all’ordine del giorno nella seduta di ieri. Oltre all’aumento del fabbisogno di medici specialisti, la Conferenza Stato-Regioni ha dato l’okay al Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per il 2023, nonché ai due provvedimenti sui requisiti essenziali per valutare le performance delle reti oncologiche e sul ruolo delle associazioni di volontariato, dei malati e di attivismo civico, sempre nell’ambito delle reti.
Via libera, inoltre, allo schema di Decreto sulla disciplina del Registro nazionale tumori. Su tale provvedimento la Conferenza ha espresso l’intesa, ma con la richiesta di avviare un confronto interistituzionale per precisare le funzioni del Comitato tecnico-scientifico, dettagliare compiti e ruoli del Centro di riferimento regionale e definire i confini entro i quali anche i dati degli screening e degli stati vaccinali possano essere utilizzati nei registri tumori.
Sono due, invece, i provvedimenti rimasti in stand-by, “per consentire ulteriori approfondimenti istruttori”: quello che aggiorna e rivede le modalità per le visite di verifica dei requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti; lo schema di decreto di modifica sulle ripartizione delle risorse Pnrr relative all’Adi.
Redazione Nurse Times
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