Nel mezzo di un acceso dibattito sulla retribuzione dei parlamentari e delle varie figure professionali, un grido di dissenso emerge da una categoria cruciale per il benessere della società: gli infermieri e tutti gli altri professionisti della salute. Mentre il tema degli stipendi dei politici cattura le attenzioni, il punto focale dovrebbe essere rivolto alla situazione preoccupante dello stipendio dei sanitari, la cui remunerazione non riflette il valore insostituibile dei loro servizi.
È indubbio che chi detiene maggiori responsabilità debba essere adeguatamente compensato, ma i numeri ci rivelano una realtà allarmante. Con uno stipendio medio di 1600-1700€ netti al mese, gli infermieri devono affrontare una quotidianità di sfide e sacrifici, mettendo a repentaglio la propria salute e benessere per preservare quella dei pazienti.
La disparità retributiva si rivela ancora più evidente quando confrontiamo lo stipendio di un infermiere con quello di altre figure professionali. Nonostante l’enorme responsabilità e l’importanza della loro funzione, gli infermieri guadagnano solo una frazione dello stipendio di un parlamentare.
Eppure, questi eroi anonimi della sanità devono affrontare un carico di lavoro estenuante, con turni notturni, lavoro festivo e reperibilità costante. La loro dedizione e sacrificio dovrebbero essere premiati con una remunerazione dignitosa che rifletta il valore della loro professione.
La situazione è resa ancora più critica dal fatto che i prezzi delle spese quotidiane continuano a salire, ma gli stipendi dei sanitari rimangono fermi.
Solo il 2 novembre dello scorso anno è arrivata la firma per il rinnovo del nostro CCNL dopo mesi di estenuanti trattative. Ci hanno rinnovato un contratto già scaduto, perché riferibile al periodo 2019-2021.
Le nostre indennità?
Eccole:
- indennità giornaliera, pari a euro 2,07 per ogni giornata di effettivo lavoro,
- indennità oraria per il servizio notturno pari a 4,00 euro
- Indennità di pronto soccorso circa 80€ al mese
Ovviamente sono cifre lorde.
Questa stagnazione salariale rende difficile per gli infermieri pensare a un futuro sicuro per sé e le loro famiglie. Gli alti costi delle bollette, generi alimentari, benzina, assicurazioni, bollo e affitto assorbono gran parte del loro stipendio, lasciando poco o niente da mettere da parte per il futuro.
La situazione è così critica che molti sanitari si trovano costretti a rinunciare al “posto pubblico”, ed accettare proposte lavorative più vantaggiose che arrivano dal privato o da Svizzera, Germania o Uk.
Il rischio è che, a causa delle condizioni insostenibili e della mancanza di adeguato riconoscimento, il settore sanitario possa perdere professionisti altamente qualificati. La carenza di medici e infermieri potrebbe portare a una situazione di non ritorno, mettendo in pericolo la salute e la sicurezza di tutti.
È tempo di agire e riconoscere il valore inestimabile del lavoro svolto dai sanitari. Un forte aumento degli stipendi è essenziale per attrarre e trattenere i professionisti della salute e garantire una sanità di qualità per tutti i cittadini. Dobbiamo sostenere coloro che sono in prima linea, garantendo loro condizioni di lavoro dignitose e adeguate. Solo così potremo costruire un futuro degno per tutti, in cui la salute e il benessere della popolazione siano la nostra priorità assoluta.
Francesco Greco
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