Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta inviata agli organi di stampa dal consiglio direttivo S.I.S.I.S.M. (Società italiuana di scienze infermieristiche in salute mentale).
Abbiamo appreso con sgomento e altrettanto dolore della morte del signor Bruno Modenese, avvenuta lo scorso 19 settembre, mentre era in cura in un ospedale veneto (nel registro degli indagati figuravano inizialmente i nomi di due persone, di 29 e 45 anni, ai quali si è aggiunto quello di un medico psichiatra di 59 anni, in turno la sera in cui gli eventi sono degenerati, ndr).
Non conosciamo la dinamica dell’evento e, come è giusto che sia, ci sarà un’indagine che farà chiarezza sulla vicenda, ma come infermieri impegnati quotidianamente su tutto il territorio nazionale nella promozione e divulgazione alla cittadinanza sulla importanza della salute mentale, attraverso le attività formative e scientifiche della S.I.S.I.S.M., ci stringiamo accanto alla famiglia Modenese per la perdita del loro caro.
Oggi più che mai cerchiamo, attraverso la nostra società scientifica, di promuovere con le istituzioni e le associazioni dei famigliari i migliori standard di cura e assistenza a chi soffre di un disturbo psichiatrico. Come infermieri, ci sentiamo professionalmente vicini ai colleghi coinvolti e ci auguriamo che possano dimostrare la loro estraneità ai fatti.
Sicuramente la riflessione che vogliamo evidenziare sulla vicenda è il coinvolgimento della stampa, alla quale chiediamo sì di diffondere le notizie, ma che gli articoli prodotti e pubblicati non mettano alla gogna un’intera categoria professionale da sempre dedita alla cura delle persone, soprattutto come in questo caso, delle persone più fragili, ancor prima che la giustizia ordinaria abbia fatto il suo corso.
Ricordiamo che titoli sensazionalistici come quelli visti in questi giorni fanno male a tutti, non solo agli infermieri che svolgono questa professione con dedizione, competenza e professionalità, anche con mille difficoltà e poche risorse. In un momento così delicato per il Ssn questi articoli allontanano sempre più futuri infermieri dal restare in Italia, e soprattutto dallo scegliere di lavorare in psichiatria, dove le persone hanno invece più bisogno di questi professionisti. Allontanano anche i cittadini dai servizi, e questo non fa bene alla comunità in generale.
Come società scientifica e come infermieri di psichiatria, ci auguriamo di poter presto leggere anche articoli di buona sanità e di buona assistenza,. Quell’assistenza che, con attenzione e dedizione, con passione e soprattutto con professionalità, i professionisti della salute, compresi gli infermieri, ogni giorno erogano alla cittadinanza. Ecco, di queste notizie ci sarebbe davvero tanto bisogno.
Redazione Nurse Times
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