Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a cura di Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up.
Mentre, da una parte, le legittime istanze degli infermieri italiani si stanno tramutando, proprio in questi giorni, come è giusto che sia, in mobilitazioni di protesta, da Nord a Sud, per raccontare alla collettività i disagi dei professionisti dell’assistenza giunti a un reale punto di non ritorno, dall’altra parte le reiterate contestazioni e richieste del Nursing Up alla politica fanno finalmente breccia.
Accogliamo, infatti, in queste ore, le rassicurazioni ufficiali che ci sono giunte da parte del capo segreteria del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon (foto), che in un breve ma proficuo colloquio tenutosi ieri mattina, ha reso nota la sua posizione sulla possibile revisione dell’art. 33 della bozza di Legge di Bilancio.
Ci riferiamo al paventato taglio delle pensioni, il cui ipotetico ripensamento da parte del Governo, dal tenore dei proclami ai quali tutti abbiamo assistito, è sembrato sin qui solo e pericolosamente a favore della dirigenza medica.
Non possiamo che essere soddisfatti di quanto è emerso dal confronto, durante il quale il nostro autorevole interlocutore, una volta informato della nostra intenzione di acuire ulteriormente la lotta sindacale, organizzando altre manifestazioni in tutta Italia, parlando a nome del sottosegretario al Lavoro, ha voluto rassicurarci sul fatto che gli infermieri e gli altri professionisti che non fanno capo alla professione medica godono della piena considerazione da parte dell’Esecutivo.
Sembrano finalmente aprirsi spiragli nella comprensione che non è possibile vessare e colpire gli stessi e le ostetriche, correndo il rischio concreto di fomentare fughe all’estero, dimissioni volontarie e pensionamenti anticipati, a discapito della già delicata qualità dei servizi sanitari offerti alla collettività.
Diamo atto che si tratta di una importante apertura. D’altronde era proprio questo il nostro obiettivo, il senso profondo delle azioni di protesta e delle manifestazioni che Nursing Up sta portando avanti da alcuni giorni nelle regioni italiane, doglianze evidentemente giunte a destino, che hanno sensibilizzato l’Esecutivo.
Ora attendiamo di vedere trasformate in fatti concreti le rassicurazioni ricevute. Nel frattempo abbiamo scelto di non fermare le nostre mobilitazioni, in attesa che le promesse e gli impegni verbali della politica si traducano in realtà, e che si proceda con l’esclusione da noi richiesta, delle categorie sanitarie che rappresentiamo, da quelle destinatarie dell’art. 33 della bozza di legge di bilancio 2024».
Detto questo, rivolgendo le proprie riflessioni al conflitto in essere in Medio Oriente e alla grave situazione ivi creatasi, Nursing Up è unito alla posizione ufficiale di plauso, espressa da AMSI (Associazione Medici di origine Straniera in Italia), in relazione alle decisioni assunte dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha pensato di inviare la nave ospedale Vulcano per dare sollievo e assistenza alle popolazioni martoriate nei territori oggetto di conflitto.
Plaudiamo a un’Italia che, in questo modo, si pone in prima fila per fare un’operazione umanitaria in quell’area. Gli infermieri del Nursing Up sono pronti a dare ogni possibile apporto, qualora richiesto. Confidiamo che il nostro esempio venga seguito da altri.
Redazione Nurse Times
Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
Lascia un commento