Parla la prima firmataria della proposta di legge: Nessuno vuole tutti in carcere, confronto sia sereno
“Si tratta di una proposta di legge necessaria visti i numeri delle cause che colpiscono i medici e poi finiscono nel nulla. L’opposto rispetto a mandarli tutti in carcere. Insieme all’Ordine dei medici di Roma abbiamo organizzato un interessante convegno in cui ho ricevuto molti complimenti dalla stessa classe medica. Il testo è stato dunque soppesato e valutato con l’intento di uscire dal numero esorbitante di medici accusati ingiustamente. Noi vogliamo rimettere in ordine un sistema che, palesemente, non funziona”. Lo spiega all’agenzia Dire la deputata della Lega Simonetta Matone, prima firmataria della proposta di legge dal titolo ‘Modifica dell’articolo 590-sexies e introduzione dell’articolo 590-septies del Codice penale in materia di responsabilità colposa e di decorrenza del termine di prescrizione per morte o lesioni personali in ambito sanitario’.
“Tra l’altro – prosegue l’esponente del Carroccio – voglio ricordare che si tratta di una proposta di legge, non è una legge. Per prassi parlamentare, una volta incardinata seguiranno le audizioni degli interessati: ecco perchè avremo tutto il tempo e il modo di cambiare ciò che non funziona”.
“Data la grande confusione normativa e considerando che l’attuale formulazione lascia spazi interpretativi di qualsiasi genere – evidenzia poi Matone – in questo testo si dice che I medici rispondono solo ed esclusivamente per colpa grave, mentre per colpa lieve non rispondono se hanno seguito le linee guida e le buone prassi”.
Nel secondo articolo si definisce poi il termine di decorrenza della prescrizione “e – precisa – lo stabilisce dall’inizio dell’evento, in modo che si tipizza il dies a quo evitando casi che ci sono stati di soggetti che sono stati condannati prima per lesioni e poi, dopo anni, per morte del paziente. È dunque un testo che aiuta ad affrontare questa situazione”.
La proposta di legge, che oltre a quella dell’onorevole Matone porta le firme dei deputati Panizzut, Lazzarini, Loizzo, Bof, Cavandoli, Furgiuele, Morrone e Pretto, è stata presentata lo scorso 24 luglio.
Sta dunque per compiere cinque mesi. “A partire dal prossimo anno- commenta Matone- mi aspetto una serena discussione di questo testo, senza pregiudizi ideologici, che purtroppo sono presenti nei confronti del partito che rappresento e del centrodestra in generale. Mi aspetto una discussione generale in cui siamo pronti ad ascoltare il parere dei medici interessati. Sul tema c’è però una grande ignoranza e una grande disinformazione”.
“Dire che vogliamo vedere i medici in carcere è follia- tiene poi a sottolineare- ma al tempo stesso non si può pensare di arrivare a una totale depenalizzazione dell’atto medico: noi dobbiamo tutelare anche i cittadini. Credo che questo testo sia infatti un punto di equilibrio tra l’esigenza dei pazienti e le necessità dei medici. Ma questo testo, lo ripeto, può essere modificato proprio perchè si tratta di una proposta di legge che passerà in Commissione, non è un atto del governo che poi siamo chiamati a votare”.
L’onorevole Matone si sofferma, infine, sul tema della medicina difensiva. “Noi – conclude – siamo leader in Europa per numero di parti cesarei e la Campania, con il 37%, guida la classifica in Italia. E il 70% delle cause contro i medici in Campania sono per parti cesarei. C’è, dunque, una medicina difensiva spinta a oltranza, dovuta però all’incertezza del settore”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Dire.it
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